La Nazione - Empoli, dieci mesi vissuti sull’ottovolante

"Empoli, dieci mesi vissuti sull’ottovolante", scrive La Nazione.
Come si legge nell'articolo di Simone Cioni, "una retrocessione è sempre una sconfitta per tutto l’ambiente, ma ancora una volta l’Empoli ha dato una lezione di grande dignità nel saper accettare un verdetto del campo, arrivato nell’ultima giornata, ma che è lo specchio fedele di una stagione strana, in cui mai come quest’anno si sono intrecciati alti e bassi così diametralmente opposti. La miglior partenza in Serie A nella storia azzurra, la vittoria all’Olimpico contro la Roma mai colta prima, le semifinali di Coppa Italia mai raggiunte in oltre cento anni di storia eliminando la Juventus ai quarti, il più pesante ko in casa mai fatto registrare prima contro l’Atalanta (0-5), il più lungo periodo senza vittorie (20 gare), ma anche i diversi giovani fatti giocare o esordire nel massimo campionato. Dieci mesi vissuti sull’ottovolante, in cui sono tanti i fattori che hanno inciso su questa amara conclusione.
Prima di tutto gli infortuni. Basterebbe togliere a qualsiasi squadra, anche le ‘big’ le pedine fondamentali che l’Empoli non ha avuto per tanto tempo, e state certi che anche loro farebbero fatica [...].
Nonostante questo - evidenzia Cioni su La Nazione - la squadra è riuscita ad arrivare all’ultima giornata ancora con buone chance di salvezza, o almeno di potersi giocare tutto nello spareggio, visti poi i risultati degli altri campi. Ed è qui che entra in campo il rammarico per i tanti punti persi per strada, per i grossolani errori sia nella propria che nell’area avversaria, per la gestione di alcune situazioni, da quella del portiere a chi sembrava in procinto di partire a gennaio e poi invece è rimasto [...]".