Papetti, certezze granata e sogni in grande: "Sogno la A, magari con la Reggiana"
Ripartenza da leader silenzioso e rendimento da ever-present. Andrea Papetti si è preso la Reggiana a forza di minuti (oltre mille in 12 presenze) e affidabilità, dopo la brusca separazione estiva dal Brescia. Nel consueto punto stampa in sede, il centrale classe 2002 ha raccontato fiducia, crescita e obiettivi, con lo sguardo già al sintetico di Carrara.
"Mi fa piacere giocare, è un segnale di fiducia di mister, staff e società. Spero di continuare così", l’attacco del difensore, chiamato a fare il centrale già a Toano per l’infortunio di Rozzio: "Dove mi mettono, gioco. Non è il mio ruolo naturale, però dove c’è da ‘soccombere’ a qualcosa io ci sono". Le prestazioni lo certificano: miglior granata in Reggiana-Entella. "Bellissima soddisfazione. Peccato non essere andati alla sosta con una vittoria, ma in B a volte è meglio portare a casa il pareggio: quei punti servono".
Classifica, piedi a terra: "Nello spogliatoio non parliamo di salvezza o playoff. Dobbiamo portarci a casa la salvezza il prima possibile, poi ciò che viene è guadagnato". Clima interno? "Positivo. Potevamo fare qualcosa in più, ma siamo felici e stiamo lavorando forte".
Capitolo compagni di reparto: "Con Magnani ti senti sicuro, ha fatto tanta A e ti fa giocare meglio. Lo stesso con Rozzio: ti spingono e ti danno fiducia". E su Dionigi: "È lo stesso di Brescia: dedizione assoluta al lavoro, allenamento sacro, correre più degli altri".
Sui 18 gol subiti: "È difficile da spiegare: quando prendi gol è sempre un discorso collettivo. Stiamo lavorando molto sulle palle inattive, soprattutto dopo Avellino. Dobbiamo migliorare". Anche in costruzione, richiesta chiara: "Ai braccetti chiede di essere un uomo in più quando si attacca e mi piace. Il gol? Spero arrivi presto".
Ambizione personale senza veli: "La Serie A è un obiettivo. Per dire di averla fatta bisogna starci anni: tornarci sarebbe un sogno, magari con la Reggiana. Da piccolo mi ispiravo a Sergio Ramos". Uno sguardo al passato recente: "Essere rimasto svincolato è stato strano, ci pensi tutti i giorni. Per fortuna è arrivata la Reggiana".
Focus Carrarese, subito dopo la sosta: "Là non è facile: il sintetico è un fattore e loro sono abituati. Corrono, lottano, sono tosti. Dovremo correre più di loro per vincere". E il primo derby emiliano? "Bello ed emozionante: martedì, 15mila persone, vincere è stato ancora più bello".


