"Caro calcio, io ti saluto": Mattia Caldara annuncia il ritiro con una lettera potente
Un foglio, una penna, e una resa lucidissima: Mattia Caldara ha deciso di smettere. Lo annuncia in una lunga lettera: "Caro calcio, io ti saluto. Ho deciso di smettere".
La scelta matura in estate dopo un consulto medico: "Mattia, non hai più la cartilagine della caviglia. Se continui, tra qualche anno dovremo metterti una protesi". È l’ultimo capitolo di un calvario iniziato ai tempi del Milan: "In quell’allenamento una parte di me è morta per sempre… Non tornerò più quello di prima".
Guardando indietro, Caldara non nasconde il rimpianto: "Sarebbe stato meglio rimanere alla Juve. Sono stato debole di testa… è l’unica cosa che tornando indietro cambierei" (all’epoca, Chiellini gli ripeteva: "Abbi pazienza, resta qui").
Nella lettera c’è spazio anche per la salute mentale: "Tristezza, frustrazione, buio… Non so se si chiami depressione, so cos’ho provato". E per la scossa arrivata in famiglia: "Non ti riconosco più, non sei te stesso", le parole della moglie.
Il congedo è grato e liberatorio: "Al calcio non posso che dire grazie. È vero, mi ha fatto stare male. Ma anche il dolore serve". Poi l’epilogo: "Ciao calcio, sono pronto a salutarti… Mi sento più leggero. Mi sento libero di essere me stesso, finalmente".


