Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B ascolibaribresciacatanzarocittadellacomocosenzacremoneseferalpisalòleccomodenapalermoparmapisareggianasampdoriaspeziasudtirolternanavenezia

Il Resto del Carlino - Legge del Conero contro legge di Murphy

Il Resto del Carlino - Legge del Conero contro legge di Murphy
lunedì 1 febbraio 2010, 14:04Rassegna stampa
di Claudio Gallaro

Tempi duri sotto il cielo di Ancona, nel pieno rispetto della famosa legge di Murphy: "Se qualcosa può andare male, lo farà". E se nell’ambiente biancorosso c’era anche solo una situazione che poteva volgere al peggio, questa si è verificata. Società deferita, crisi della squadra in campo e sconfitta di Cittadella. È ormai storia il deferimento della Procura federale nei confronti dell’ex presidente Giorgio Perrotti e dell’amministratore delegato Enrico Petocchi per inadempienze amministrative. Il prossimo 18 febbraio la Commissione Disciplinare infliggerà una squalifica ai due dirigenti, un’ammenda al club di Piazza della Repubblica, ma soprattutto almeno due punti di penalizzazione in classifica. Adesso, al posto del dimissionario Perrotti, nella carica di numero uno c’è Flavio Mais (promosso alla massima carica dopo appena due settimane da portavoce dell’inguaiato Petocchi), ma il futuro societario è tutto da decifrare. Già, non poteva bastare questo terremoto. La legge di Murphy incombe e la formazione di Salvioni sta denotando il primo vero calo del campionato. Un po’ fisico, un po’ psicologico. Nel primo caso la colpa è dell’enorme dispendio di energie dei tredici, quattordici giocatori che dal tecnico dorico sono stati praticamente sempre impiegati in queste ventitre giornate. La spia della riserva era accesa già dalla fine di dicembre. Manca la benzina nelle gambe dei biancorossi che adesso sono meno lucidi e brillanti. Secondo Salvioni ci si mettono anche i campi pesanti a rappresentare un altro ostacolo affinché i suoi ragazzi possano esprimersi come avevano abituato a fare nel 2009. Non meno evidente è il calo psicologico. La strepitosa corsa del girone d’andata aveva fatto pensare che l’Ancona potesse puntare a un obiettivo diverso dalla salvezza. Mastronunzio e compagni si erano - si sono -inconsciamente proiettati a giocare un campionato di vertice, non avendo ancora la giusta esperienza e la necessaria personalità per gestire le situazioni. I risultati raccolti dopo la sosta, una vittoria e un pareggio nelle prime cinque gare del 2010, hanno tolto fiducia e serenità alla squadra. Ma siccome non c’è mai limite al peggio, anche la fortuna ha iniziato a voltare le spalle. E così ecco la sconfitta di Cittadella. Beffarda perché arrivata all’ultimo minuto. I sogni di gloria? Riposti in un cassetto. La vittoria, necessaria a vedere la luce in fondo al tunnel, è stata così rimandata almeno di una settimana. A febbraio infatti l’Ancona giocherà tre partite su quattro al Conero (la prossima contro l’Albinoleffe). E chissà che la legge di Murphy non cambi il suo bersaglio.