Il Gazzettino - Marco Fortin: "Mio figlio sta imparando quanto sia impegnativa la nuova categoria. L'anno scorso il Padova imponeva la propria forza, in B non sarà mai così"

"Mattia ha vissuto molto bene il periodo estivo, nel senso che l’operazione con il Lens è venuta fuori in pochissimi giorni e si è sviluppata nella maniera giusta per le parti in causa. La volontà di Mattia era rimanere al Padova e giocare in B nella squadra in cui è cresciuto: il suo unico pensiero si è avverato anche per volontà della società. Sta imparando che la B è impegnativa e il margine di errore è più basso, anche se si è approcciato bene e con umiltà e sta rispondendo presente quando è chiamato in causa senza strafare: si aspettava così questa categoria ma mi ha detto che giocarla è un altro paio di maniche perché la velocità della palla è diversa e il margine di errore dell’attaccante è più basso, di conseguenza l’attenzione ai particolari è massima. Vale per lui ma anche per una buona parte della rosa biancoscudata: si vede che c’è un po’ di inesperienza nella gestione della partita piuttosto che nel momento in cui bisogna accelerare. L’anno scorso il Padova imponeva la propria forza dall’inizio alla fine in nove partite su dieci, in B non sarà mai cosi: è un percorso e ci vuole la giusta dose di pazienza. Mi sembra che la squadra sia bene allestita e possa fare bene in un campionato più equilibrato e competitivo rispetto alla Lega Pro: manca ancora un po’ l’adeguamento alla categoria, ai ritmi e un po’ di malizia in più che in B ci vuole. Papu Gomez? Mio figlio mi racconta che oltre a essere un professionista clamoroso in allenamento fa un altro sport". Così, dalle colonne de Il Gazzettino, Marco Fortin, ex portiere e padre di Mattia, estremo difensore biancoscudato.