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Spal e Verona tentano l'aggancio in vetta. Brividi in coda: scontri diretti a Cesena e Vicenza

Spal e Verona tentano l'aggancio in vetta. Brividi in coda: scontri diretti a Cesena e VicenzaTuttoB.com
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
martedì 4 aprile 2017, 13:00EDITORIALE
di Marco Lombardi

Al “Matusa”, nell’anticipo del turno infrasettimanale, un indomito Avellino frena la corsa della capolista Frosinone e serve su un piatto d’argento  a Spal e Verona la chance di agganciare i ciociari in vetta alla classifica. Reduci da due battute d’arresto consecutive contro Frosinone (in casa) e Avellino (al “Partenio”), gli estensi sono chiamati a rialzarsi tra le mura amiche contro il Novara, anch’esso atteso ad una reazione per  cancellare l’onta dell’imprevista sconfitta interna rimediata dall’ex fanalino di coda Ternana e ritrovare certezze in vista della volata play-off. In casa Spal ci si lecca le ferite e, malgrado la parola “flessione” non  sia contemplata, affiorano  i primi vagiti di dissenso nei confronti dell’operato di Semplici: sotto accusa il massiccio ricorso al turnover adottato contro gli irpini, individuato come motivo principale della sconfitta. Una sconfitta, peraltro, maturata in virtù di un alleggerimento errato di Migliorini commutatosi accidentalmente nel più invitante degli assist per Eusepi. Curioso constatare che nessuno abbia mosso appunti allorquando il mister fiorentino rivoluzionò la squadra, modificandone nove undicesimi, in occasione della trasferta di Salerno, terminata con il blitz dei biancazzurri…  Ebbene, non guasterebbe se questi “cattedratici” del pallone, che amano crogiolarsi nei ricordi di un glorioso, quanto datato, passato e storcono il naso dinanzi alle scelte di un tecnico che ha vinto un campionato di Lega Pro ed è in lizza per riportare Ferrara in serie A, facessero mente locale sulle categorie nelle quali la Spal ha militato negli ultimi 23 anni… E allora… “un bel tacer non fu mai scritto”. In questa fase cruciale della stagione, con la promozione a portata di mano, gli emiliani devono fare quadrato e serrare i ranghi per tornare al successo, riconquistare la prima piazza, seppur in coabitazione, e spegnere sul nascere polemiche sterili ed ingenerose. Che non hanno ragion d'essere.

Pecchia aveva chiesto ai suoi una prova di maturità in quel di Trapani e la squadra ha risposto. L’ Hellas “operaio”, auspicato dal tecnico di Formia, ha saputo reggere l’urto iniziale degli isolani per poi affondare il colpo nella ripresa. Pratici e cinici, gli scaligeri hanno incamerato 3 punti pesanti su un campo difficile, contro un avversario in grande condizione, riportandosi al secondo posto in graduatoria. Ora la prova del nove: confermare contro uno Spezia “insipido”, reduce da una serie di risultati deludenti ed avvolto da un clima di contestazione e di sfiducia profonda, i progressi incoraggianti registrati contro il Trapani. Fondamentali i rientri di Romulo e Bessa a centrocampo, ancor di più però conterà l’approccio alla gara, che dovrà essere necessariamente scevro da arroganza, bizantinismi e sufficienza: sarebbe masochistico. Neppure una “corazzata” può permetterselo. Umiltà, grinta, spirito di abnegazione: queste le prerogative per affrontare i liguri e centrare una vittoria di capitale importanza nella corsa alla A diretta. Al di là, dunque, della riproposizione del 3-5-2 o del ritorno alle origini, che concettualmente conta ben poco, sarà lo spirito con cui i gialloblù scenderanno in campo a fare la differenza. Perché al Verona nessuno regalerà niente.

Bagarre in coda. Il turno infrasettimanale riserverà crocevia da brividi: il “Manuzzi” di Cesena e il “Menti” di Vicenza saranno teatro di autentici spartiacque in chiave salvezza. Metabolizzata la cocente delusione per il pareggio incassato al fotofinish ad opera del Frosinone, i bianconeri di Camplone si apprestano a ricevere la visita di un Brescia convalescente, reduce da tre pareggi consecutivi sotto la gestione Cagni. Squadre separate in classifica da un solo punto  (35 contro 34) ed alla ricerca disperata del risultato pieno, per affrancarsi dalla zona rossa di una classifica sempre più magmatica, indecifrabile e destinata a subire ulteriori scossoni per effetto delle incombenti penalità. Presumibile attendersi una partita piuttosto ingessata, con un Brescia  abbottonato che proverà a pungere in contropiede. Qualora il Cesena dovesse ripetere l’ottima prestazione fornita contro la capolista, per i lombardi sarebbe notte fonda…  I romagnoli, però, si presenteranno all’appuntamento con una formazione raffazzonata, specie a centrocampo dove le defezioni di Crimi e Kone finiranno per sguarnire il reparto del contributo preziosissimo degli incontristi di ruolo. Non se la passa meglio il Brescia, che sarà privo di diverse pedine in difesa. Una difesa che, malgrado gli accorgimenti di Cagni, continua a subire tantissimo, risultando tuttora la più perforata del campionato. E proprio dalla tenuta difensiva passerà gran parte delle speranze del Brescia di uscire indenne dal “Manuzzi”.  

Archiviata la sconfitta in zona Cesarini rimediata a Perugia, il Vicenza è chiamato ad un pronto riscatto a domicilio. Avversario di turno il Trapani che, dopo aver ceduto in casa al Verona, salirà in Veneto deciso a riprendere la marcia salvezza. Bisoli lancerà dal primo minuto Ebagua, benchè l’ex Toro sia lontano dalla migliore condizione, per supportare “la zanzara” in quella che è stata ribattezzata una "partita da 6 punti". Vincere significherebbe uscire dalla zona play-out  e scavare un solco di 5 lunghezze dagli isolani, con la garanzia, peraltro, degli scontri diretti a favore in caso di arrivo a pari punti. Per superare l’ostacolo Trapani, il tecnico dei berici chiama a raccolta la tifoseria: nel momento topico della stagione, solo attraverso la perfetta simbiosi fra pubblico e squadra i biancorossi potranno emergere dalle sabbie mobili della bassa classifica e portarsi in salvo. Dal canto suo, Calori pretende fatica e sudore per tornare a fare punti e non compromettere la rincorsa ad una salvezza che avrebbe del sensazionale. Al “Menti” servirà una concentrazione feroce, la capacità di stare sul pezzo senza pause o passaggi a vuoto, per non ripetere il flop di Terni e aggravare una classifica deficitaria.