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L'impresa delle Fere a Palermo inguaia Pirlo, Aquilani e Nesta

L'impresa delle Fere a Palermo inguaia Pirlo, Aquilani e NestaTuttoB.com
Breda
© foto di Federico Gaetano
venerdì 1 marzo 2024, 16:00Editoriale
di Marco Lombardi

L’impresa della Ternana al ‘Barbera’, dove il Palermo aveva vinto le ultime cinque partite, ha rilanciato le quotazioni delle Fere e alzato sensibilmente la quota salvezza. Ora la lotta per non retrocedere coinvolge a pieno titolo anche Samp e Pisa (+2 sugli umbri, quintultimi), nonchè Reggiana e Sudtirol (+3).  

Chi sta peggio di tutti e appare ormai virtualmente tagliato fuori dai giochi, al netto di improbabili rimonte, è il Lecco fanalino di coda (un punto nelle ultime otto), le cui già tenui speranze di conservare la categoria, dopo l’impietoso 0-3 nel derby con il Como, sono affogate nel Lario. Intendiamoci, soccombere dinanzi a una corazzata ci sta – gli azzurri dispongono di una rosa di valore assoluto, quattro volte superiore a quella dei blucelesti (fonte transfermarkt) –, ma è il modo in cui è maturata la sconfitta, ovvero sciogliendosi alle prime avversità, che fa temere il peggio. Oltretutto la rivoluzione di gennaio (29 operazioni tra arrivi e partenze), a oggi, non ha cambiato di una virgola l’inerzia della stagione bluceleste.   

Ma procediamo con ordine. Al ‘Città del Tricolore’ la Regia non è andata oltre il pareggio con il Sudtirol, rimandando ancora l’appuntamento con quella vittoria che, tra le mura amiche, manca dal 26 dicembre. La ‘pareggite’ acuta (14 volte gli emiliani hanno diviso la posta, nessuno come loro) rischia di complicare maledettamente la strada verso una salvezza tranquilla, anche in ragione di un calendario non dei più semplici. Per gli altoatesini, appaiati a Nesta a quota 32, un punto prezioso e la possibilità, domani, di consumare un pasto pieno ospitando al ‘Druso’ il Lecco.

A Marassi fa festa anche la Cremonese, corsara di corto muso (1-2): per la sgangherata Samp di Pirlo, falcidiata da millanta infortuni, è la settima sconfitta casalinga (12 quelle totali) di un campionato da incubo. Domenica viaggio della speranza per i blucerchiati, che faranno tappa al ‘Garilli’ di Piacenza per vedersela contro una FeralpiSalò più che mai viva (come certificato dal sacco di La Spezia) in uno scontro diretto da brividi in cui, mutuando Ermal Meta, è “vietato morire”. Un mercoledì da leoni (del Garda), quello appena trascorso, per i salodiani, preceduto dalla sfuriata del presidente Pasini (“Il sistema non ci vuole in Serie B”), dettata dai tanti torti arbitrali asseritamente subìti dalla sua squadra, e alla quale ha replicato stizzito, nel post-partita, il tecnico dei liguri Luca D’Angelo, bollando quell’uscita come “insopportabile e scorretta”. Fatto sta che frena la marcia dei bianchi, dopo una striscia di cinque risultati utili consecutivi, a conferma che per salvare la pelle ci sarà da battagliare fino in fondo. Uno scenario, questo, cui difficilmente potrà sottrarsi anche il Pisa, irrisolto, in evidente difficoltà e reduce dallo scialbo pareggino interno con un Modena che si è visto annullare il gol-vittoria al 96’ tra vibranti polemiche. E mentre i tifosi chiedono la testa di Aquilani, la società ha rotto il prolungato silenzio stampa nel tentativo di distendere il clima pesante.

L’Ascoli, infine, non riesce a bissare, in casa, il blitz di Piacenza contro la Feralpi e deve accontentarsi di un punto con il sorprendente Brescia di Rolly Maran. Prova generosa dei bianconeri, penalizzati da assenze pesanti (e con un Mendes in non perfette condizioni) nonché dalle difficoltà conclamate in zona gol (solo lo Spezia ha segnato meno). Domenica incrocio delicatissimo con la Reggiana per esorcizzare la 'casa stregata': al ‘Del Duca’ la vittoria manca dal 16 dicembre.