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Il Benevento prova a far saltare il bunker del Pisa. Dimenticare Ferrara, Ternana: urge una reazione. Latina, inizia l'era Ferullo

Il Benevento prova a far saltare il bunker del Pisa. Dimenticare Ferrara, Ternana: urge una reazione. Latina, inizia l'era FerulloTuttoB.com
© foto di Federico Gaetano
venerdì 30 dicembre 2016, 09:00EDITORIALE
di Marco Lombardi

Uscito sconfitto, ma non ridimensionato, da Frosinone, il Benevento è pronto a riprendere la marcia di avvicinamento al vertice della classifica. La rabbia per il beffardo gol di Dionisi, che ha deciso la gara del "Matusa", dovrà essere canalizzata in furore agonistico per far breccia nell'ermetica difesa del Pisa. All'uopo, servirà armarsi di pazienza e lucidità per non restare imbrigliati nella densa ragnatela difensiva dei toscani, il cui obiettivo prioritario sarà quello di "anestetizzare" le mortifere ripartenze della "Strega", provando a pungere di rimessa. Al "Vigorito" i sanniti sono un rullo compressore: il bilancio recita 7 vittorie e 3 pareggi. Il Pisa, malgrado l'emergenza, ha bisogno di punti: l'atteggiamento prettamente difensivista, conservativo ed utilitaristico, portato di un comparto avanzato evanescente ed inadeguato, finora ha consentito di limitare i danni, ma l'assuefazione allo 0-0 non può e non deve diventare la regola. A maggior ragione alla luce della spada di Damocle rappresentata dalla penalizzazione incombente, che ridisegnerà la classifica facendo piombare i nerazzurri verosimilmente al penultimo posto.

 

L'umiliante debacle di Ferrara ha lasciato strascichi inevitabili in casa Ternana, sfociati in una feroce contestazione da parte di uno sparuto drappello di tifosi nei confronti di tecnico e giocatori, fortunatamente sedata prima che degenerasse. Il clima è rovente, i bonus sono esauriti e la squadra è attesa al varco: leccate le ferite, con l'Ascoli urge una reazione d'orgoglio immediata e convincente, per rialzare la testa. Un successo in una sfida molto sentita dalle tifoserie non sarebbe la panacea di tutti i mali, ma permetterebbe alle Fere di girare al termine dell'andata con 23 punti, contribuendo a rasserenare gli animi e a guardare con moderata fiducia ad una ineludibile, seria ed incisiva operazione di maquillage nella finestra di mercato alle porte. Al contrario, un ulteriore passo falso potrebbe avere un effetto detonante, facendo deflagrare la crisi e montare la protesta dei sostenitori rossoverdi, aprendo a scenari difficilmente immaginabili.

 

Dopo il Pisa, anche il Latina ha cambiato proprietà: chiusa l'era del ticket Maietta-Aprile, il club pontino è passato nelle mani della cordata di Anzio capeggiata dal commercialista Ugo Nuzzi. Definito l'organigramma societario: Angelo Ferullo sarà il nuovo presidente, Ugo Nuzzi l'amministratore delegato, mentre Regina Wainstein e Benedetto Mancini i consiglieri d'amministrazione. Ambizioso e di ampio respiro il progetto: risanare i debiti e conservare la categoria nella stagione in corso, tentare la scalata alla serie A nel futuro prossimo, ma anche il rilancio del settore giovanile e la possibile realizzazione di una "Cittadella dello Sport" o di un nuovo stadio. Idee chiare, lungimiranza e tanto entusiasmo: il nuovo corso del Latina è cominciato. E se il consigliere Mancini ha definito questa avventura "una ragionevole follia", noi rispondiamo con il "testamento spirituale" di Steve Jobs, che è anche un augurio: "Stay hungry, stay foolish. Siate affamati, siate folli".