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Hellas: 27 anni dopo, ancora la "fatal" Cesena. Ternana a un passo dal miracolo salvezza. Trapani, un solo risultato a disposizione

Hellas: 27 anni dopo, ancora la "fatal" Cesena. Ternana a un passo dal miracolo salvezza. Trapani, un solo risultato a disposizioneTuttoB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 18 maggio 2017, 11:20EDITORIALE
di Marco Lombardi

29 aprile 1990, ultima giornata del girone di ritorno del massimo campionato: una data scolpita nella memoria dei tifosi del Verona. Al “Dino Manuzzi” di Cesena un gol del “condor” Agostini condanna l’Hellas alla retrocessione in serie B. È la fine di un ciclo, che cinque anni prima aveva visto gli scaligeri laurearsi Campioni d’Italia. Era il Verona di Pierino Fanna e Luciano Favero, di Tullio Gritti e Maurizio Iorio… Era il Verona di Osvaldo Bagnoli, il “Vate della Bovisa”. Per un curioso scherzo del destino, questa sera l’Hellas potrebbe ritrovare la serie A proprio a Cesena nell’ultimo turno della stagione regolare del campionato cadetto. Senza scomodare la teoria dei corsi e ricorsi storici di Giambattista Vico, è tuttavia evidente che questa sfida  trasuda pathos da tutti i pori. A Cesena ci sarà il pubblico delle grandi occasioni: da Verona è atteso un esodo di massa, con oltre 4.000 tifosi pronti ad invadere il “Manuzzi” per trascinare i gialloblù verso una meritata promozione. Ad infuocare il clima della vigilia ci ha pensato la “Curva Mare”, settore dove si assiepano le frange più calde del tifo bianconero, che attraverso un duro comunicato ha intimato alla squadra di Camplone di rifuggire la tentazione di approcci “balneari” e di giocare per vincere, al fine di sbarrare la strada per la serie A ai veneti, coi quali esiste una fiera rivalità di antica data. Dal canto suo l’Hellas - cui basterà un pareggio per avere l’aritmetica certezza della promozione - non potrà permettersi di gestire la partita e speculare sul risultato, bensì dovrà ripetere l’ottima prestazione fornita in casa col Carpi cercando di essere meno sprecone e più cinico.

La vittoria ai danni della Spal capolista ci ha consegnato una Ternana organizzata, spavalda, garibaldina… E con tutte le carte in regola per agguantare una salvezza che avrebbe del miracoloso. Specie ove si tenga conto del fallimentare interregno di Gautieri, costellato di sconfitte e prestazioni imbarazzanti, che aveva fatto sprofondare le Fere a distanza siderale dalla zona salvezza (-8 dai play-out e addirittura -9 dalla salvezza diretta). Un’empatia mai sbocciata quella fra il tecnico partenopeo e la squadra, come di recente avallato dalle dichiarazioni al vetriolo rilasciate da Manuel Coppola, ex capitano nonché leader carismatico dello spogliatoio: “Abbiamo giocato 7 gare senza un allenatore, ma Liverani ha riportato il sorriso…”. Ora la Ternana è padrona del proprio destino.  L’ultimo ostacolo fra gli umbri ed un traguardo che solo qualche settimana fa sembrava utopistico si chiama Ascoli. I bianconeri di Aglietti, aritmeticamente salvi in virtù del blitz di Bari, saranno privi dei gioielli Favilli, Orsolini e Cassata, impegnati con la Nazionale Under 20 ai Mondiali di Corea del Sud: defezioni pesanti, che finiranno per depauperare un organico già di per sé non trascendentale. Violare il “Del Duca” è sempre impresa ardua, ma pare compito alla portata di una squadra che, grazie all’avvento di Liverani e ad un’indovinata campagna acquisti invernale, si è ricompattata  ingranando le marce alte e viaggiando a ritmi play-off.

 L’inatteso e scottante ko rimediato al “Provinciale” ad opera del Cesena ha complicato maledettamente i piani del Trapani, rendendo impervia la strada che conduce alla salvezza diretta. A Brescia  i granata non avranno alternative alla vittoria per scongiurare il rischio di giocarsi tutto nella lotteria dei play-out. Resta in piedi, peraltro, anche l'eventualità di una clamorosa retrocessione diretta nel caso di sconfitta al "Rigamonti" abbinata ad una contestuale, catastrofica, combinazione di risultati sfavorevoli. Contro i romagnoli si è vista una squadra arruffona, scollegata ed in perenne affanno sin dall’inizio: un squadra, divorata dalla frenesia del risultato a tutti i costi, che ha prestato  il fianco ai "Dioscuri" Ciano e Rodriguez, liberi di “pascolare” indisturbati in praterie sconfinate. E con alcuni elementi parsi sfibrati, sfiancati da un inseguimento snervante ed interminabile. La sensazione, infatti,  è che il logorio psicofisico, dovuto alla straordinaria cavalcata che ha permesso agli isolani di riemergere dai fondali della classifica, cominci a farsi sentire. Così come i primi caldi. E sarebbe davvero un peccato se il Trapani si sfaldasse proprio ora, nel momento cruciale della stagione…