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Derby Carpi-Spal, gerarchie ribaltate. Il ruggito dell'Arena per spingere il Pisa alla vittoria. Ternana, a Cesena la prova del nove

Derby Carpi-Spal, gerarchie ribaltate. Il ruggito dell'Arena per spingere il Pisa alla vittoria. Ternana, a Cesena la prova del noveTuttoB.com
© foto di Tommaso Maschio
sabato 18 marzo 2017, 08:30EDITORIALE
di Marco Lombardi

I pronostici di inizio stagione convergevano nell’additare il Carpi tra le più autorevoli candidate alla promozione diretta in serie A e la Spal tra le compagini in grado di centrare una salvezza tranquilla. Ebbene, come spesso accade, il campo ha raccontato un’altra verità, sovvertendo le previsioni e ribaltando le gerarchie. Dopo un avvio balbettante, imputabile alla difficoltà di smaltire le scorie di una retrocessione amara ed immeritata, il Carpi ha saputo rialzarsi e, tranne una breve parentesi, restare costantemente agganciato alla zona play-off. La Spal, invece, non ha pagato lo scotto del noviziato in una categoria dalla quale mancava da ben 23 anni. Anzi, forti di una campagna acquisti di spessore, che ha puntellato un telaio collaudato e vincente, gli estensi, sapientemente guidati da Leonardo Semplici, non hanno tardato ad imporsi anche in serie B, cominciando progressivamente a scalare posizioni, fino ad issarsi a sorpresa, ma con pieno merito, al comando della classifica. Con l’intenzione di restarci. Quello emiliano sarà un derby privo di tanti protagonisti di primo piano da ambo le parti, una partita tattica, curata nei minimi dettagli dagli allenatori, e combattuta. Un derby nel quale gli episodi e le giocate dei singoli faranno la differenza.

In un’Arena Garibaldi straboccante di passione, ad un passo dal sold out, andrà in scena un delicatissimo crocevia in chiave salvezza. Pisa-Latina è gara da vivere in apnea, col fiato sospeso: uno spareggio drammatico fra squadre in difficoltà e sulle quali aleggia minaccioso lo spauracchio di una penalizzazione che potrebbe farle sprofondare ulteriormente in classifica. E allora basta con l’irritante tiritera che il campionato è ancora lungo, che mancano 12  partite… Fregnacce! Il tempo stringe e per chi si trova costretto a rincorrere non è mai abbastanza. Ne sono consapevoli Gattuso e Vivarini, per i quali la gara di oggi sarà una “finale”. Il vulcanico tecnico di Corigliano Calabro, alle prese con qualche problema di formazione, si affiderà ai propri pretoriani, confidando altresì nell’apporto incondizionato dei tifosi, fondamentale per trascinare la squadra al successo e cancellare l’onta della beffa di Vicenza. Vincere il verbo più gettonato, l’unico che conta veramente.

Affinchè la vittoria sul Trapani non sia solo un “brodino”, una boccata d’ossigeno utile ad interrompere una nefasta striscia di sei sconfitte consecutive, ma possa rappresentare la svolta della stagione, la Ternana è chiamata a confermarsi a Cesena, contro una rivale diretta nella lotta per la sopravvivenza. Solo attraverso una continuità di risultati, infatti, si potrà imprimere una decisa sterzata ad una stagione quanto mai tribolata ed intrisa di errori ad ogni livello. Liverani, intanto, ha rattoppato quelli più grossolani sul piano tecnico, ridisegnando con acume il volto della squadra e rispolverando Petriccione, giocatore fondamentale nell’economia del centrocampo delle Fere, cervelloticamente accantonato in panchina da Gautieri. Quello di Cesena è un banco di prova importante, forse decisivo: mai come in questo caso  è calzante l’assioma secondo cui i punti valgono doppio. Per fare risultato al Manuzzi la Ternana non dovrà “ruminare calcio”, tergiversando ed affidandosi ad una tattica meramente attendista e conservativa: sarebbe un harakiri. Al contrario, gli umbri dovranno impostare la gara su ritmi sostenuti, giocando con grande intensità e concentrazione, pressando alto nonché sfruttando cinicamente le occasioni che il Cesena concederà loro. Chi sbaglierà meno la spunterà.     

 

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