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La Provincia: "Como, Facchin: 'Felice del mio ruolo, ma che sofferenza la partita in tribuna'"

La Provincia: "Como, Facchin: 'Felice del mio ruolo, ma che sofferenza la partita in tribuna'"TuttoB.com
Facchin
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 8 gennaio 2023, 10:04Como
di Marco Lombardi

"Facchin: «Felice del mio ruolo, ma che sofferenza la partita in tribuna»", titola La Provincia. 

Ex portiere, ora collaboratore del ds nel Como: «Faccio fatica a sentire le critiche, mi sento parte dello spogliatoio».

Una vita diversa, ma nemmeno troppo. Davide Facchin va all’allenamento ogni giorno, come prima. Ha le idee chiare su chi vuole essere e come vuole esserlo, come prima. E come prima, come sempre, non ama parlare di sé, non ama le interviste. Ma a differenza di prima, quando era il campo a parlare per lui, ora c’è da raccontare di lui qualcosa di diverso, questi suoi primi mesi passati dall’altra parte, a imparare un mestiere nuovo

Davide buongiorno, come dobbiamo definirti ora, dirigente, apprendista direttore...

Direi collaboratore del direttore, è la definizione più giusta. Perché sto facendo un percorso di formazione dirigenziale. Senza un ruolo ben definito ma cercando di imparare un po’ su tutti i fronti. In particolare, però, sto vicino alle dinamiche della squadra, la cosa che del resto mi viene più naturale. Per ora sono decisamente uno più da campo che da ufficio, è la situazione in cui mi esprimo meglio. Non mi sono perso un solo allenamento della squadra [...].

E’ più facile o più difficile quello che stai facendo ora?

La parte più difficile è il giorno della partita. Il momento della sfida, della competizione, quello sì, manca. Ma, soprattutto nei momenti in cui le cose andavano meno bene, è difficile stare in tribuna, perché è terribile per me dover stare a sentire i commenti, le critiche. Cose normali in certi momenti, ma io ho un sentimento fraterno verso i miei ex compagni, in questi casi è come se facessi ancora parte di questa squadra. E’ difficile stare zitto, non reagire... [...].

Come hai vissuto in questo ruolo questi mesi non proprio facilissimi?

Proprio la fortuna di conoscere bene questo gruppo, da cui in un certo senso non mi sono mai staccato, mi ha aiutato a comprendere lo stato d’animo dello spogliatoio. Certo, trovarsi in fondo alla classifica non fa stare bene, ma la situazione è stata sempre sotto controllo. E il fatto di essere una squadra forte e competitiva non è mai stato messo in dubbio da nessuno. Poi ci sono tante dinamiche e problematiche, che da dentro sono chiarissime magari da fuori un po’ meno. La squadra va messa insieme, va fatta crescere, certi passaggi sono inevitabili. Ma siamo sempre stati fiduciosi che il momento difficile sarebbe passato [...].