CorSera - Brescia in C? Cellino: "Tutto strano, il 9 maggio mi dissero che avevo 60 giorni. Ora non lascio così"

"Brescia in C? Cellino: «Tutto strano, il 9 maggio mi dissero che avevo 60 giorni. Ora non lascio così»", titola il Corriere della Sera.
Come si legge nell'articolo di Luca Bertelli, «Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, l’avrei fatto anche a giugno per l’iscrizione, perché è corretto. Se mi avessero detto che non andava bene, avrei pagato di tasca mia, come ho fatto in tanti anni di calcio tra Cagliari, Leeds e Brescia, vendendo anche le mie case». Massimo Cellino, dopo le parole sintetiche («Sono stato truffato, faremo ricorso con i nostri avvocati») rilasciate nel pomeriggio di ieri, quando è divenuta nota a tutti la possibile penalizzazione in cui può incorrere il suo Brescia, si mostra combattivo nell'intervista che ha rilasciato alla Gazzetta dello sport in edicola.
«Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale», rincara la dose, come riporta Luca Bertelli sul Corriere della Sera. Quando avete saputo che qualcosa non andava? (chiede la Gazzetta): «Il 9 maggio - continua Cellino - ci hanno detto che erano in corso verifiche e avevamo 60 giorni di tempo, dicendomi che in caso contrario avrei dovuto rispondere in solido. E io sarei stato pronto a farlo». Nessuno fa espressamente il nome della Sampdoria, ma a Brescia (e non solo) tira aria di complotto: «Tutto è molto strano, in due giorni hanno fatto e chiusole indagini. Noi avevamo mandato alla Covisoc copia del contratto di acquisto e anche la ricevuta del nostro pagamento» [...]".