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GazzSport - Sampdoria, che caos: scadenze, silenzi e budget ridotto. I rischi di Manfredi

GazzSport - Sampdoria, che caos: scadenze, silenzi e budget ridotto. I rischi di ManfrediTuttoB.com
Oggi alle 14:00Sampdoria
di Angelo Zarra
fonte gazzetta.it

Quando il trapezista cammina sul filo senza rete di protezione, si preoccupa solo di portare a casa la pelle e non pensa al pubblico che trepida per lui. I tifosi della Sampdoria, portata a casa una salvezza miracolosa (ma meritata nel playout), adesso sono preoccupati. Eppure da due anni la situazione è la stessa. Il salvataggio del club studiato dal presidente Manfredi e dai suoi investitori dopo i disastri della gestione precedente ha avuto un compagno di viaggio irremovibile, chiamato “rischio”. Così ecco le acrobazie economico-finanziarie, il piano di ristrutturazione del debito concordato con il Tribunale, scelte tecniche infelici e risultati deludenti. E così si capisce perché il calcio che si sta proponendo è figlio di incombenze economiche e non di tradizionali scelte tecniche. 

IL RITIRO - Dopo la salvezza di Salerno non ci sono stati segnali di ripartenza. Il primo è arrivato ieri, nel giorno in cui il cda ha registrato le dimissioni di uno dei tre componenti (Molango) e deve cooptare un nuovo membro, come da statuto. Il segnale è stata la conferma del ritiro a Ponte di Legno dal 22 al primo agosto. Qualcosa si muove? Dopo i tagli del personale, la mancata conferma di Evani e la rinuncia ai riscatti di alcuni giocatori (su tutti Sibilli: sarebbero bastati 500mila euro...), potrebbe essere un inizio. In realtà non c’è altro e a fine mese c’è una scadenza molto delicata. 

BUDGET - Intanto manca l’allenatore. Il d.s. Andrea Mancini ha un budget di soli 100mila euro e potrebbe optare per la soluzione interna tenendo Lombardo e Gregucci, già collaboratori di Evani, oppure prendere l’emergente Donati. Poi bisognerà rifare la squadra e come detto, prima delle esigenze tecniche, si guarda a quelle economiche. La Sampdoria vuole ridurre da 23 milioni a 15 il monte stipendi: il delta si è già ridotto vista la fine di alcuni contratti, ma restano alcuni pesanti incentivi all’esodo sul groppone. Si cerca così di liberarsi degli ingaggi più pesanti, ma un conto è annunciarlo e un conto realizzarlo. Un po’ perché le cifre del club erano troppo alte (in qualche caso perché ereditate dalla A, in altri sottoscritte dopo), e un po’ perché pochi giocatori hanno mercato. E così la Samp dovrà contribuire in maniera massiccia, con altri incentivi all’esodo, alle risoluzioni degli accordi, e questo sarà fattibile più avanti. Oggi si spalancano le porte a chi vuole andar via: Ioannou dovrebbe andare all’Empoli in cambio del prestito di due 2004. In teoria, perché entro fine mese vanno coperti gli obblighi di riscatto e il cipriota va pagato al Como. 

GLI OBBLIGHI - Qui bisogna fare un passo indietro. La Samp ha avuto bloccate le ultime due sessioni di mercato avendo aderito al piano di ristrutturazione, e aggirò quel divieto prendendo giocatori in prestito ma con obblighi o diritti di riscatto. E gli obblighi vanno rispettati. Entro il 31 vanno cristallizzati attivi e passivi di mercato e la Samp dovrà versare 8,7 milioni, pena il mancato tesseramento dei calciatori (che torneranno al club che li ha ceduti) e una penalizzazione per ogni contratto non rispettato, senza parlare del danno patrimoniale. Si pensi all’operazione di gennaio con il Como, che subito ha pagato 6 milioni per Audero, ma ora aspetta i 4,4 di Bellemo, Ghidotti e Ioannou. O il Cosenza che attende i 2,5 di Tutino. Quindi Manfredi deve reperire quei fondi entro la fine del mese (dal solito finanziatore asiatico?) e trovarne altri per affrontare la stagione. Sperando che il Tribunale (le rate sarebbero state già pagate fino a ottobre) non intervenga: il piano prevedeva il ritorno in Serie A e quindi maggiori introiti, adesso quei denari mancati devono essere garantiti. Insomma, i sogni di gloria vanno lasciati del cassetto. E se un anno fa parlare di salvezza sembrava un insulto, al momento solo quello può essere l’obiettivo.