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Si riaccende la speranza, ora tutti uniti per la salvezza. La vecchia guardia, Marino e i tifosi determinano il successoTuttoB.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Esposito
per Tuttosalernitana.com

Si riaccende la speranza, ora tutti uniti per la salvezza. La vecchia guardia, Marino e i tifosi determinano il successo

Potremmo dire che sarebbe bastato segnare il rigore a Cesena per festeggiare la salvezza. O ricordare il 2-0 dell'andata a Frosinone con una prestazione imbarazzante o i tre gol presi con Breda a Carrara. Oggi, però, sarebbe inutile fare processi o piangere sul latte versato. Diciamoci la verità: prima della gara di oggi eravamo tutti rassegnati alla retrocessione diretta e avere ancora due settimane di vita - sportivamente parlando - è già tanta roba. Basti vedere come il gruppo ha festeggiato quando è finita la partita di Castellammare.

Sotto questo aspetto concedeteci una parentesi. Mentre qualcuno ha schierato le riserve e il Sassuolo ha tenuto in panchina fino alla fine Berardi e Laurientè pur essendo sotto di un gol (danneggiando indirettamente anche la Salernitana, visto che il Frosinone giocherà la gara playout di ritorno in casa proprio grazie a questo inatteso 0-1), i "rivali" hanno onorato l'impegno fermando sullo 0-0 la Sampdoria che, al netto del clamoroso errore di Niang a 10 minuti dalla fine, retrocede in serie C. Del resto anche contro la Salernitna avevamo visto una squadra scarica, per nulla imbattibile, fisicamente giù.

Ma pensiamo alle cose di casa nostra e ricarichiamo tutti le batterie. Perchè tutti abbiamo vissuto queste 4 gare in dieci giorni con un carico enorme di tensione, con un mix tra paura, emozione, adrenalina e speranza imbattendoci in una serie di calcoli e tabelle che ci fanno arrivare alla mezzanotte di oggi letteralmente sfiniti. E' necessario rivolgere un plauso. Anzitutto a Marino. Al Tombolato scelte coraggiose, squadra propositiva, risultato mai in discussione e Salernitana che palleggiava e attaccava. A onor del vero contro un Cittadella sceso in campo mentalmente già retrocesso.

E poi la vecchia guardia. Perchè Ferrari giganteggia in difesa, Ruggeri è cresciuto tanto, Amatucci ha stretto i denti pur non essendo al top, Hrustic ha dimostrato di non essere così scarso da meritare tribuna e panchina con Breda e Simy ha segnato il secondo gol nelle ultime tre partite chiudendo a quota sei in gare ufficiali. Gente che Valentini aveva messo ai margini per dare spazio ai "suoi" Cerri e Raimondo che, ad oggi, hanno avuto un rendimento quasi pari a zero.

L'unico dei volti nuovi a fare la differenza è stato Lochoshvili, uno che ci ha messo il cuore quasi come fosse da anni un giocatore della Salernitana. La coppia con Ferrari è tra le migliori della categoria ed è a loro che ci aggrappiamo per tener testa a un Frosinone blasonato, con una media da playoff con Bianco, ma che fisicamente appare in calo e che dovrà piegarsi alla legge dell'Arechi. E l'ultimo plauso è proprio per i tifosi. Oggi in 1500, di martedì sera e con una C dietro l'angolo, a cantare fino alla fine e con le lacrime agli occhi quando la gara è finita. Senza di loro saremmo già in serie C. Il dodicesimo uomo in campo per davvero.

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