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ESCLUSIVA TB – Amoruso sul Bari: “La classifica non mente, l’imprint è quello. Caserta esonerato? Solo polvere negli occhi dei tifosi. Squadra costruita male, si tirerà avanti sperando di non retrocedere. Dal mercato mi aspetto poco"

ESCLUSIVA TB – Amoruso sul Bari: “La classifica non mente, l’imprint è quello. Caserta esonerato? Solo polvere negli occhi dei tifosi. Squadra costruita male, si tirerà avanti sperando di non retrocedere. Dal mercato mi aspetto poco"TuttoB.com
Lorenzo Amoruso
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 15:00Primo piano
Marco Lombardi

Viaggio nella crisi del Bari attraverso lo sguardo attento e disincantato di Lorenzo Amoruso, barese ed ex difensore dei galletti, intervenuto ai microfoni di TuttoB.com.

Amoruso, il pareggio del Bari a Bolzano contro un Sudtirol in dieci per oltre un tempo è una mezza sconfitta?

“Ancora una volta il Bari è riuscito a complicarsi la vita. In superiorità numerica era lecito attendersi un miglior possesso palla, spazi e opportunità… Così non è stato, di conseguenza è venuto fuori l’ennesimo pareggio, che fondamentalmente non serve a nulla”.

Terminasse oggi il campionato i biancorossi sarebbero salvi per un punto: la prospettiva è quella di dover lottare fino in fondo per il mantenimento della categoria oppure crede che la squadra abbia i mezzi per risollevarsi?

“Ritengo sia molto difficile che il Bari possa svoltare, considerato che si sono già disputate sedici giornate. Che sono tante. Quasi un girone. A questo punto è difficile che la classifica sia bugiarda. Certo, si può sempre migliorare, ma anche peggiorare… Ad ogni modo, ormai i valori sono questi. È cambiato l’allenatore, sì, tuttavia non credo che la squadra possa inanellare vittorie per portarsi in acque più tranquille o addirittura, come qualcuno pensava a inizio stagione, possa ambire a un posto playoff. Assolutamente no. La rosa non è competitiva a tal punto, basta guardare le squadre là davanti che tipo di giocatori hanno e soprattutto che qualità hanno… È un dato di fatto, non una critica: ci sono le categorie dei calciatori (Serie A, B, C…) e ci sono le categorie nelle categorie: giocatori che in B possono fare la differenza e altri invece, come quelli del Bari, che vivacchiano, senza mai andare oltre. Anch’io avrei voluto giocare nel Real Madrid, ma probabilmente non ero bravo abbastanza…”.

Finora ha pagato solo Caserta, ma nessuno pare esente da responsabilità.

“Quest’anno ha pagato Caserta, gli anni scorsi altri allenatori… È sempre più facile mandare via il tecnico. Il problema è che questa è una squadra costruita con tanti giocatori presi all’ultimi istante, giocatori che non sono adatti né avvezzi alla categoria. Di sicuro è stata una campagna acquisti fatta non per provare a salire in Serie A, ma per restare in Serie B. Più di lì non vai. Si può mettere anche l’allenatore più bravo, poi però servono giocatori funzionali al suo concetto di calcio, al di là dei moduli. Chi ha visto giocare l’anno scorso il Catanzaro di Caserta vedeva una squadra con un bel possesso palla, giocatori che si cercavano e trovavano, ottima qualità…: esattamente tutto quello che non è il Bari oggi. L’esonero di Caserta è servito solo per buttare polvere negli occhi dei tifosi, che ormai però non ci credono più. Lo dimostrano i pochissimi abbonati. Quindi si andrà avanti così, sperando di non retrocedere, fino alla futura vendita del Bari”.

Per Vivarini, dopo l’esonero di Pescara, un’altra gatta da pelare.

“Accettando Bari, sapeva a cosa andava incontro… Però, sì, ha lasciato una patata bollente e ne ha presa un’altra. Certo la situazione non è semplice… Poi dipende da cosa gli hanno chiesto: immagino solo la salvezza, non credo di più. Intendiamoci, non dico che il Bari sia scarsissimo, però siamo lì… Dopo 16 giornate, ripeto, il valore della squadra è quello. Ci potevano stare un paio di vittorie in più, qualche pareggio, ma ormai la classifica è delineata. A meno che a gennaio non succeda qualcosa di eclatante a livello di mercato, cosa di cui dubito”.

A proposito di mercato: cosa si aspetta a gennaio dal Bari?

“Poca roba. Quello di riparazione è un mercato sempre molto complicato, inoltre non vedo una società che voglia migliorare più di tanto la rosa. Certo, qualcuno arriverà, quantomeno per dare un po’ più di tranquillità a un reparto difensivo che sta concedendo troppi gol”.

Esatto. Quintultima difesa del campionato, peggior attacco con quello dello Spezia: numeri impietosi.

“La classifica, dicevo, non mente. Certo, sono dati che possono essere migliorati, auguriamocelo, però l’imprint è quello. Di una squadra che vivacchierà tra quartultimo, quintultimo, sestultimo posto… Non credo che il mercato possa stravolgere il Bari”.

Come se ne esce da questo vicolo cieco?

“Se ne uscirà quando i De Laurentiis venderanno il Bari. Ora non hanno interesse a vedere il Bari lottare per la promozione. Forse l’anno prossimo, visto che sarà l’ultimo della loro gestione dovendo poi necessariamente vendere, proveranno a salire per cedere incassando più soldi. Questa è l’unica soluzione che posso ipotizzare, ma non è facile perché significa spendere tanti soldini, portando a Bari gente capace (allenatore, direttore sportivo e soprattutto calciatori di categoria), senza la certezza di salire perché la Serie B è lunga, difficoltosa e imprevedibile”.             

    

       

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