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Giornale di Sicilia - Palermo, Osti: "La squadra ha mostrato due facce, difficile capire i motivi di questa brusca frenata. Dobbiamo ritrovare il fuoco dentro"

Giornale di Sicilia - Palermo, Osti: "La squadra ha mostrato due facce, difficile capire i motivi di questa brusca frenata. Dobbiamo ritrovare il fuoco dentro"TuttoB.com
Osti
© foto di Federico Serra
Oggi alle 11:00Palermo
Marco Lombardi

Intervistato da Luigi Butera per il Giornale di Sicilia, Carlo Osti, ds del Palermo, ha ripercorso l'altalenante prima parte di stagione dei rosanero.

«Cosa è successo? È successo che la squadra ha mostrato due facce – sottolinea il ds -. Il campionato è iniziato in una certa maniera, nelle ultime gare abbiamo mostrato una faccia diversa. Mi auguro che da Chiavari la squadra sappia ritrovare la strada giusta intrapresa a inizio campionato».

«Capire bene quali possano essere i fattori di una frenata, anche così brusca, è molto difficile. Sicuramente ci sono una serie di motivi, io credo che l’aspetto mentale sia predominante. A volte basta poco per far scattare una scintilla che ci permetta di arrivare a raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo».

Nell’intervista al Giornale di Sicilia, il ds esclude parallelismi con la scorsa stagione: «Non penso che ce ne siano, sono arrivato a Palermo il 4 gennaio e abbiamo fatto un mercato di un certo livello con gli arrivi di Audero, Magnani e Pohjanpalo. In questo momento siamo quinti in classifica ma rimaniamo fiduciosi e consapevoli che questa squadra, per come è stata costruita, possa e debba ambire a posizioni più prestigiose».

Infine, alla domanda di Luigi Butera, Osti risponde sul possibile errore di considerare la Serie A un traguardo facile: «Non credo agli inganni quando dietro c’è il lavoro. Quando la squadra ha giocato come sa, si è visto chiaramente che la direzione era quella giusta e lo hanno riconosciuto tutti: addetti ai lavori, media, tifosi. Poi, come dicevo prima, il calcio vive di momenti: la fiducia può crescere o calare, ma la base resta. Forse qualcuno ha pensato che la Serie A potesse essere un traguardo facile, ma chi conosce la B sa che non lo è mai. È un campionato lunghissimo, pieno di trabocchetti. Dobbiamo ritrovare quella fame e quell’umiltà che avevamo a inizio stagione: tornare a giocare con il fuoco dentro, come se ogni gara fosse una finale. Quello spirito, quella rabbia positiva, è ciò che fa la differenza».