Padova, Bortolussi: "Un punto guadagnato. Testa bassa e avanti”
Padova–Sudtirol lascia in dote sudore e un sospiro di sollievo. Tre partite in sei giorni hanno scavato nelle gambe e nel fiato, ma Mattia Bortolussi ci ha messo la firma sul momento chiave: dal dischetto, freddo e lucido, per incassare quello che lui stesso definisce “un punto guadagnato contro una squadra importante”. Ritmo alto, contrasti veri, margini strettissimi: il copione di una sfida ruvida che non ha concesso distrazioni.
Il rigore? Non un dettaglio. L’attaccante racconta il retroscena: “I penalty sono situazioni che studiamo. Oggi ho calciato diversamente rispetto ad altre volte: merito di tutti, dal match analyst Voltan allo staff”. Un accenno che dice tanto di come questa squadra prepari ogni dettaglio. E dice molto anche della sua mentalità: zero polemiche, pieno rispetto delle scelte. “Il mister comunica tutto all’ultimo, non me l’aspettavo ma accetto le decisioni. Quando vengo chiamato in causa, mi faccio trovare pronto”.
Capitolo intese: con Seghetti l’alchimia è scattata subito. “Si è visto, è uno che spacca le partite e ci può dare una grande mano”. E dopo il gol l’indicazione verso la tribuna non era casuale: “Dedica a mio papà, ad alcuni amici e ai cugini presenti allo stadio”. Un gesto semplice, di quelli che tengono insieme campo e vita.
Sul mercato, nessuna distrazione: “Pensiamo al campo. La finestra si è chiusa da poco, non ci ho proprio pensato”. Difficile però non parlare dei numeri: foto con fascia al braccio sul dischetto e titolo di capocannoniere della Serie B a 29 anni. “Non ci ragiono: preferisco obiettivi a breve termine, lavoro giorno per giorno”. E sul perché questo picco arrivi ora: “La vita e il calcio sono così. Non so perché sia arrivato solo adesso in B, ma mi godo il momento. Questa opportunità ce la siamo conquistata tutti insieme lo scorso anno”.


