Padova, Andreoletti: “Scontro salvezza vero. Fortin in porta, servono lucidità e ferocia”
Vigilia pesante per il Padova, atteso a Mantova per una gara che profuma di scontro salvezza. In conferenza, Matteo Andreoletti fa la conta degli assenti e traccia la rotta: niente alibi, servirà una prova di carattere.
Infermeria affollata e una squalifica che pesa: fuori Pastina, Silva, Bacci, Di Maggio e “Papu”, oltre a Barreca, fermato per quinta ammonizione. A sinistra la prima alternativa porta a Favale (in pole), ma il tecnico non esclude la soluzione Ghiglione “a piede invertito”. Davanti, complice lo stop di Lasagna, spazio a Seghetti: minutaggio da gestire, ma “può darci soluzioni in più”. In difesa, indizio chiaro: “Penso che giocherò Perrotta”.
L’ultimo turno ha tolto i virgiliani dal fondo e Andreoletti alza l’allerta: squadra “con identità chiara”, amante del possesso e capace di palleggiare, con dati di dominio palla “altissimi”. Traduzione: il Padova dovrà sporcare il gioco e impedire che i padroni di casa dettino i tempi. “Sono partite che valgono doppio: per i punti che fai e per quelli che togli”.
La manita subita resta una ferita per spogliatoio e piazza. Il messaggio, però, è tutto mentale: passare dentro le difficoltà, restare lucidi e continuare a giocare “senza farsi spostare da vittorie, sconfitte o pareggi”.
Chiarimento tra i pali: la rotazione recente era “solo per far rifiatare”. A Mantova torna titolare Fortin; Sorrentino resta opzione “importante” a seconda delle gare.
Settimana lunga utile per aumentare minutaggio e intensità di chi rientra: “La competitività interna cresce e mi dà più scelte”.
Parole di stima per Possanzini: tecnico “molto bravo, concentrato sul proprio lavoro”. Una filosofia che Andreoletti riconosce e rispetta: domani, però, servono aggressività per 95 minuti e qualità nelle giocate. Il quadro è chiaro: “Andiamo a giocarci la partita, con equilibrio e coraggio.”


