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Gazzetta di Modena - Dybala, la laurea e i tortellini: Modena nel mondo di Santoro

Gazzetta di Modena - Dybala, la laurea e i tortellini: Modena nel mondo di SantoroTuttoB.com
Santoro
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 22 marzo 2024, 13:21Modena
di Marco Lombardi

"Dybala, la laurea e i tortellini: Modena nel mondo di Santoro", titola la Gazzetta di Modena. 

Il nuovo arrivato: «Giocare in più ruoli mi aiuta, sono stato anche prima punta».

Simone Santoro è la personificazione della duttilità. Uno degli acquisti più importanti di gennaio, si è subito inserito alla perfezione negli schemi del Modena di mister Paolo Bianco, il quale difficilmente se ne priva, in ogni zona di campo.

Santoro, partiamo dal frenetico ultimo giorno di mercato. Come ha vissuto quelle ore?

«È stata una trattativa lunga, iniziata i primi giorni di gennaio. Poi sono sorte alcune complicazioni e si è protratta fino allo scadere. Per fortuna è andato tutto bene e sono riuscito ad arrivare qui».

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a scegliere Modena?

«La società e soprattutto il direttore (Vaira, ndr) hanno insistito per portarmi qui. Per me si trattava di una grande occasione. Modena è una piazza incredibile, con una fantastica atmosfera».

Com’è stato accolto?

«Ho trovato un gruppo fantastico. Mi hanno fatto sentire fin da subito come uno di loro. Questo mi ha aiutato ad integrarmi subito, facendomi sentire come se fosse sempre stato qui».

Finora l’abbiamo vista quasi sempre giocare come esterno di destra. Il suo ruolo, però, è in mezzo al campo…

«Sì, esatto. Nasco come centrocampista, ma in passato ho giocato in altri ruoli. Questa è stata la mia dote più grande. Non avevo mai fatto, però, il quinto di centrocampo, bensì il trequartista, e l’ultimo mese a Perugia sono stato schierato anche prima punta. Come mi sono trovato? Insomma (ride, ndr). L’importante è aiutare la squadra, e dare il proprio contributo per raggiungere grandi soddisfazioni».

Come esterno, che cosa le chiede mister Bianco?

«Mi sprona sempre a fare del mio meglio, oltre che farmi lavorare tanto. In allenamento cura molto i particolari, dato che si tratta di un ruolo delicato, nella quale devi fare tante coperture. Col passare del tempo, però, mi sto trovando sempre meglio».

Quale è lo step che deve fare il Modena per tornare alla vittoria?

«La Serie B è un campionato molto equilibrato, nel quale anche le partite con le grandi possono essere decise dagli episodi. Dobbiamo essere più bravi a portare gli episodi dalla nostra parte. Da quando sono arrivato, questa squadra ha sempre offerto grandi prestazioni, raccogliendo veramente poco. Stiamo lavorando proprio su questo, durante la sosta, per tornare alla vittoria già contro il Bari. Sappiamo che se nelle ultime otto partite riuscissimo a fare un filotto di buoni risultati, avremo una spinta importante».

Parliamo un po’ di lei, qual è il suo ricordo legato al calcio?

«La passione arriva da mio padre. Ha giocato tra i professionisti e sono nato praticamente con il pallone tra i piedi. I primi ricordi sono legati al settore giovanile del Palermo».

Se non sbaglio, suo zio lavorava nel Palermo, e spesso la portava a seguire gli allenamenti…

«Esatto. Ho avuto la fortuna di vedere da vicino alcuni campioni che adesso hanno giocato in Champions League, come Dybala, Vazquez e Belotti. Quando ero negli Allievi abbiamo fatto qualche amichevole contro di loro. Pregavo spesso mio zio affinché mi portasse a vedere gli allenamenti. Partire da piccolino nelle giovanili del Palermo e fare tutta la trafila fino alla prima squadra è stato qualcosa di incredibile. È stata un’esperienza che mi ha aiutato a crescere in fretta, dato che per due anni sono andato a vivere in convitto» [...]. 

Qual è il suo idolo come calciatore?

«Claudio Marchisio. Mi ci rivedo come caratteristiche» [...]. 

Qual è invece il suo percorso di studi?

«Mi sono diplomato e quest’anno ho conseguito la laurea triennale in Scienze Motorie» [...].

A Modena come si trova?

«Bene, sto iniziando a girare per la città. Sia io che la mia ragazza ci siamo ambientati abbastanza bene. Speriamo di poter scoprire sempre di più posti nuovi. I tortellini? Li ho assaggiati e sono buonissimi».