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LADY B CON… SOFIA TAMA’

LADY B CON… SOFIA TAMA’
lunedì 7 luglio 2014, 00:00LADY B
di Christian Schipani

Prossima ai ventitrè anni, ma fino a domenica 13 preferisce sentirsi ancora una ventiduenne. Un metro e ottanta di altezza, tipica bellezza siciliana e catanese DOC. Esatto. Dopo un periodo di pausa, TuttoB.com torna a riproporvi la rubrica al femminile Lady B. E lo fa introducendo subito una new entry del campionato cadetto. Scende di categoria, dalla Serie A alla Serie B: Sofia Tamà è la Lady del Catania. Una retrocessione dura da digerire, ma con forza e coraggio il popolo etneo è pronto a ripartire.

Sofia ciao, domanda facile. L’ABC di tutto: come nasce la tua passione per il calcio?

“Mio padre giocava a calcio, ma adesso ha attaccato le scarpette al chiodo. In carriera ha militato anche nel Savona quando era in Serie B. la sua passione l’ha trasformata in lavoro, anche perché adesso ricopre un ruolo nella FIGC. La risposta è scontata: la passione me l’ha trasmessa lui. Adesso sono io a portare lui allo stadio (ride ndr.)”.

Il tuo debutto allo stadio?

“Due anni fa, accompagnai mio padre allo stadio”.

Il tuo rapporto con il calcio?

“Bellissimo. Seguo le partite insieme a mio padre, quando sono libera la domenica da sfilate o eventi con l’agenzia di moda di cui faccio parte, ci sediamo sul divano e guardiamo le partite in programma”.

Cosa fai nella vita di tutti i giorni?

“Studio all’università di Catania, sono quasi al secondo anno, ma riesco a conciliare lo studio e il lavoro”.

Il tuo hobby?

“Da bambina mi piaceva la danza come tutte le femminucce. Ho fatto parecchi sacrifici anche per questa passione: stando a 16 anni in un’accademia di danza a Roma, ho fatto i provini di “Amici”. Poi, però, tutti dicevano a mia madre che essendo una ragazza alta dovevo provare l’ambiente della moda e dei concorsi. Così è stato. Partecipai al primo concorso, ma non vinsi nulla. Tuttavia, mi notarono delle agenzie e da lì’ iniziò il mio percorso che adesso si tramuta in diversi lavori. Ho fatto anche il book allo Stadio Massimino di Catania, subito dopo la vittoria in un concorso nazionale “Miss Serie A”. Essendo tifosa del Catania ho deciso di fare le foto all’interno del Cibali con la maglia rossoazzurra”.

Il tuo sogno nel cassetto?

“Prima di tutto voglio finire gli studi e laurearmi, poi successivamente mi dedicherò alla moda e se dovesse continuare nel tempo e portare ancora più soddisfazioni ne sarò felice”.

Il tuo calciatore preferito del Catania?

“Era Barrientos perché lo definivo “il calcio”. Adesso è stato ceduto al San Lorenzo in Argentina, ma sono sicura che la società troverà un degno sostituto. Alla fine non ci deve essere un giocatore preferito, tifo la maglia del Catania e incito tutti i giocatori affinchè si vinca e si ritorni presto nella massima serie”.

Dovessi parlare della stagione appena trascorsa?

“Direi che è stata un’annata sfortunata e piena di errori, ma come si suol dire: sbagliando si impara. Quindi quest’anno si ricomincerà a lottare più forti di prima: giocatori, società e tifosi, sempre più uniti alla squadra, in trasferta e non”.

Quali sono state per te le cause della retrocessione?

“Sfortuna in primis, come ho già detto, ma anche molti errori commessi. Ad esempio i frequenti cambi di allenatori, questi hanno influito sulla destabilizzazione dei giocatori”.

Il Catania non è in B da circa 8 anni, che effetto farà tornare in cadetteria?

“Dispiace perché la Serie A è diversa, ci si confrontava con squadre importanti e di alto livello. Quest’anno è andata così e sappiamo benissimo che salire dalla B alla A non sarà facile. Confido nelle scelte della società e sono fiduciosa”.

Come ha preso la retrocessione il popolo catanese?

“Ovviamente non bene. Tanti erano disgustati, amareggiati e incavolati, lo hanno dimostrato anche nelle ultime partite attraverso gli striscioni. I catanesi sono un popolo forte e combattivo, siamo pronti a ricominciare. Sono stati già fatti più di mille abbonamenti. Sono sicura che torneremo a gioire tutti insieme, squadra e tifosi”.

Propositi per la nuova stagione?

“Non si può più sbagliare, ma fare bene. Lottare e sudare la maglia che si indossa”.