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LADY B CON… FRANCESCA RIGA

LADY B CON… FRANCESCA RIGA
giovedì 6 marzo 2014, 00:01LADY B
di Christian Schipani

Dopo il week-end di inattività, Lady B torna con un nuovo appuntamento. Anche qui, saranno contenti gli amanti delle bionde. Lei, tipica bellezza piemontese. Trentatré anni lo scorso 28 febbraio, ma dimostra la bellezza di una ragazza appena ventenne. Tanta passione per il Novara ed il calcio, tant’è che è in cima alla lista degli interessi. Ha anche posato per uno shooting fotografico con i colori azzurri, partecipa alle conferenze stampa e segue quotidianamente le vicende del club piemontese. Insomma, non si è fatta mancare niente. Parlare di calcio con lei è come sfogliare un almanacco o un’enciclopedia. Il nome della prossima Lady B è quello di Francesca Riga, tifosissima del Novara e presenza fissa al Silvio Piola.

Come nasce la passione per il calcio?

“Come per la maggior parte dei bambini della mia generazione, anche se sono una ragazza. Dopo scuola, o all’intervallo, giocavo con gli amici sotto casa. Le nostre porte erano quattro felpe buttate per terra o degli alberi nel cortile di casa e la sera mi addormentavo con il pallone tra le mani. Oggi forse c'è meno poesia: la passione, anche per i più piccini, nasce spesso guardando il calcio in tv. Ma il calcio per me è tutto. Assorbiva allora come adesso tutta la mia vita, tutto è in funzione del pallone”.

La prima volta allo stadio?

“Nella mente resta e rimarrà indelebile il ricordo della prima volta in cui andai allo stadio poiché fu una data memorabile: 10 maggio 1987, giorno in cui il Napoli pareggiò per 1-1 la partita casalinga con la Fiorentina conquistando matematicamente il suo primo scudetto. Memorabile per me e mio padre (sebbene nessuno dei due fosse tifoso del Napoli) per aver avuto la fortuna di vedere in campo uno dei migliori calciatori della storia: Maradona. Fino all’età di 10 anni io ed i miei genitori ci trasferivamo spesso da una città all’altra d’Italia per via del lavoro di mio padre e allora vivevo ad Angri. Prima di quella stagione la squadra partenopea aveva sfiorato per ben tre volte il tricolore, ma mai era riuscita a coronare il sogno che sembrava quasi proibito. Protagonisti di quell'impresa furono naturalmente Maradona, il tecnico Bianchi, il dg Allodi che costruì tassello dopo tassello quella squadra, il capitano Bruscolotti e tutti gli altri calciatori, da Bagni a Giordano, passando per Garella e Carnevale. Maradona era visto come un Dio ed io sebbene fossi piccola sentivo parlare di “El Pibe de oro” che arricchiva la sua fama leggendaria. L'entusiasmo fu incontenibile: per giorni le strade del capoluogo campano traboccarono di gente in festa. Un trionfo epocale”.

Cosa fai nella vita di tutti i giorni?

“Sono un ricercatore scientifico: ho conseguito la laurea in biotecnologie mediche e farmaceutiche ( specializzata in Ingegneria tissutale e Biocompatibilità dei Materiali) ed attualmente sono iscritta al V anno del Corso di Farmacia. Mi occupo di politica nella mia città essendo Coordinatrice Provinciale del movimento giovanile di Forza Italia. E’ di fondamentale importanza che i giovani si avvicinino nuovamente alla politica, spinti da valori autentici e non decidano di intraprendere la carriera politica per ottenere successo. Solo così si potrà sperare in un rinnovamento della classe dirigente. Basta lamentarsi di una politica che si occupa poco di noi giovani, occupiamoci noi di Lei. Lamentarsi non darà nessun risultato, impegnarsi e seguire da vicino la politica rappresenta invece il vero cambiamento. Infatti, solo vivendo pienamente il presente, noi giovani, possiamo sperare in un futuro migliore”.

Il tuo hobby?

“Ne ho molti, fortunatamente, perché la creatività, si sa, è una incredibile potenzialità umana: riesce a prevenire e a curare molte fatiche psicologiche. Non serve essere dei geni in un determinato settore: basta amare ciò che si fa e provare a farlo al meglio. Ecco spiegata l’importanza dei vari hobby che ho: amo scrivere, amo la pittura e qualsiasi forma d’arte, faccio sport: pump e ho praticato danza classica per 18 anni, ho fatto sub e amo tutti gli sport acquatici. Gli interessi sono vari: dall’amore per gli animali (ero una guardia eco zoofila di Anpana) al calcio, alla moda (sovente faccio qualche sfilata o shooting). Sono convinta che ciò che l’uomo ha estremamente bisogno è il poter esprimere la propria personalità, il poter liberare le proprie emozioni, il  riuscire a creare qualcosa con la propria mente e le proprie mani. Ho molti hobby che si rivelano preziosi per liberare la mente, per allenare la creatività e per imparare nuove abilità, sono una ragazza molto attiva e amo tutto ciò che stimola la mia fantasia e che salvi dalla passività fisica e mentale, allenando il pensiero, liberando le emozioni mediante il corpo, raccontano di noi e del nostro essere”.

Il tuo rapporto con il calcio?

“La parola amore può riassumere il mio rapporto con il calcio. Vocabolo che può essere riferita a talmente tante cose e situazioni che è impossibile definirne un significato generale ed è possibile spiegarla solo osservandone i vari aspetti che la caratterizzano nelle situazioni specifiche a cui si può associare. E queste situazioni non sempre sono determinate dai classici rapporti umani nei quali si stabiliscono relazioni. A volte sono passioni di diverso genere, verso cose, attività o fenomeni. Eppure stabiliscono un amore che tanto volte è più intenso e più duraturo di quello che si può stabilire in una relazione. Esiste per esempio un amore che spesso nasce nell’infanzia ed è difficile poi abbandonarlo, ti segue per tutta la vita: l’amore per il calcio. Questo è quel sentimento che provo, che rappresenta il rapporto che ho con calcio sin da piccola, quando guardando le meraviglie sul campo dei campioni che giocano nella mia squadra, scattava già la scintilla con quella irresistibile voglia di esultare per le loro imprese. Crescendo ho avuto la possibilità di scrivere come hobby per la mia squadra per il Club Fedelissimi di cui faccio parte anche come Consigliere e per il sito di Vanovarava.it, una specie di droga ormai che, in realtà, rappresenta qualcosa di assolutamente di molto proficuo per la mia crescita. Da questa esperienza sto imparando tante cose, come l’importanza del gioco di squadra e la necessità del reciproco sostegno, e tante gioie possono avere da questo sport, ma anche tanti dispiaceri. Più che uno sport ormai lo vedo come una seconda vita. Molti di quelli che non lo praticano o non lo seguono, si chiedono come sia possibile innamorarsi di uno sport in cui bisogna correre dietro una palla e come sia possibile spendere così tanti soldi solo per seguire allo stadio la propria squadra o per comprare scarpe da calcio. Ma nessuno che non abbia mai provato a giocare o a tifare penso sia in grado di dare giudizi veramente sensati sul calcio, perché solo chi l’ha provato può sapere la contentezza e la gioia che si prova quando la propria squadra vince o più ancora dopo avere segnato uno splendido gol. Per non parlare poi dell’adrenalina e della tensione che si provano prima di assistere a un match fondamentale per propria la squadra o ancor più prima di disputare una partita. Provate a chiedere ai giocatori i sentimenti che provavano prima di una finale di Champions League. Quelle emozioni rimarranno radicate nella mente di costoro per molto tempo, spesso per sempre. Non di rado rappresentano addirittura i momenti emotivamente più sentiti di tutta una vita. Quella del calcio è l'unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore”.

Sabato un pari beffardo, arrivo al 94’, in quel di Cittadella…

“Eravamo in vantaggio e stavamo andando anche bene, con l'aumentare della pioggia e con la stanchezza che affiorava è stato difficile per entrambe le squadre giocare. Rimane molto amaro in bocca, sebbene sia soddisfatta perché la squadra ha reagito, è tornata in avanti e ha sofferto quando c'era da soffrire. La prestazione e la voglia di creare risultato sembrava viva, cosa che non ho visto invece prima del ritorno di mister Aglietti”.

Come commenti il campionato del Novara? La squadra è in zona play-out…

“E’ sempre difficile esprimere giudizi da fuori. Non parlo della gestione della squadra, ormai è cambiata, ci sono nuovi giocatori, ma dare giudizi da fuori non è mai simpatico. Bisogna ripartire da zero e i ragazzi si metteranno a totale disposizione. Sono arrivati giocatori importanti, Crescenzi, Lambrughi, Sansovini e Laner sono ottimi giocatori. La squadra ha qualità superiori rispetto a prima del mercato invernale. La Società ha operato bene a gennaio. La classifica non è bella. Dobbiamo essere tutti consapevoli che non sarà per niente facile. Non dobbiamo parlare d’ altro. Sarà una salvezza sofferta, il primo obiettivo adesso sarà non entrare nelle ultime tre posizioni. Guardiamo prima dietro, se saremo bravi a compattarci sarà un’impresa più ardua di quella dell’ anno scorso. Non sarà facile uscirne in breve tempo. Dovremo lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima partita”.