GazzSport - Juve Stabia in mano alla camorra

Il Tribunale di Napoli ha disposto l’amministrazione giudiziaria per la Juve Stabia, dopo aver accertato la presenza di infiltrazioni camorristiche all’interno dei servizi collegati al club. Il provvedimento, notificato ieri mattina allo stadio 'Romeo Menti' dalla polizia, è stato adottato congiuntamente dal Procuratore nazionale antimafia e terrorismo, dal Procuratore della Repubblica di Napoli e dal Questore.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, la misura rientra nell’articolo 34 del Codice antimafia, che consente di preservare la continuità aziendale rimuovendo eventuali influenze criminali. Nel caso della Juve Stabia, la decisione mira a tutelare la società e i suoi dipendenti, consentendo la prosecuzione delle attività sotto la supervisione di due amministratori nominati dal tribunale. Questi avranno il compito di eliminare i rapporti con soggetti sospetti, mai segnalati dai vertici del club.
Durante la conferenza stampa seguita alla notifica, gli inquirenti hanno delineato un quadro inquietante: «Un intero comparto dei servizi legati alla Juve Stabia era nelle mani della camorra stabiese — ticketing, steward, bouvetteria, pulizia dello stadio e servizi sanitari», si legge nel report. Grave anche la situazione del settore giovanile.
Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha affermato: «La camorra gestiva tutto, era un pacchetto a 360 gradi: i calciatori dovevano solo giocare, al resto ci pensavano loro». Il prefetto Michele Di Bari ha aggiunto che «non si esclude la possibilità di rinviare qualche gara», tra cui la prossima sfida casalinga con il Bari del 29 ottobre.
Nei prossimi giorni, dopo la nomina dei due amministratori giudiziari, verranno stipulati nuovi contratti per i servizi finora affidati a ditte considerate vicine al clan D’Alessandro, per consentire il regolare svolgimento delle partite.
Ma, sottolinea la Gazzetta dello Sport, non si tratta solo di appalti. A pesare c’è anche un episodio avvenuto a fine campionato, durante la premiazione organizzata dal Comune di Castellammare di Stabia: sul palco, insieme ai calciatori, sarebbero saliti anche rappresentanti di tre gruppi ultras colpiti da Daspo e ritenuti contigui alla criminalità locale.
La Procura Federale ha aperto un fascicolo, chiedendo gli atti alla Procura di Napoli per verificare una possibile violazione dell’articolo 4, comma 1, del Codice di giustizia sportiva, che impone «lealtà, correttezza e probità» nei rapporti sportivi.
Le sanzioni, come evidenzia la Gazzetta dello Sport, possono variare da una semplice ammenda alla penalizzazione in classifica, fino alla retrocessione. Tuttavia, nel caso specifico della Juve Stabia, potrebbe pesare come attenuante il fatto che le infiltrazioni non abbiano riguardato i vertici societari — la gestione è infatti passata da Andrea Langella a Brera Holding — bensì società esterne.