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Frosinone, i tre punti prima di tutto. Le mentalità vincenti dei tecnici che incidono, da Inzaghi a Tesser, Venezia e Cremonese volano. Foggia, chi è causa del suo mal pianga se stesso…

Frosinone, i tre punti prima di tutto. Le mentalità vincenti dei tecnici che incidono, da Inzaghi a Tesser, Venezia e Cremonese volano. Foggia, chi è causa del suo mal pianga se stesso…
mercoledì 8 novembre 2017, 00:00EDITORIALE
di Attilio Malena
Classe '97. Tutti i lunedi su Sportitalia con Fairplay&Football, conduttore e opinionista web, tv e radio

I tre punti prima di tutto, il Frosinone raccoglie un successo fondamentale contro un Parma che conferma tutti i progressi di crescita. I ciociari non entusiasmano dal punto di vista del gioco, è la squadra che ha i maggiori margini di miglioramento rispetto alla concorrenza e per il potenziale della rosa a disposizione di Moreno Longo ci si aspetta un’identità di gioco chiara e lampante a stretto giro di posta. Per come si è evoluta la giornata, era importante vincere, il Frosinone lo ha fatto, dando un primo segnale al campionato, ma serve continuità.

Gare che sembrano perse ma che vengono ribaltate improvvisamente, nel calcio nulla accade a caso, soprattutto in cadetteria. Il Venezia è stato costruito per far bene in campionato, non certamente per vincere il campionato, il maggior artefice fino a questo momento del grande campionato dei lagunari è senza dubbio Pippo Inzaghi che ha saputo inculcare una mentalità vincente da subito ad un gruppo solido. Chi conferma di non mollare mai e di avere i mezzi per vincere contro chiunque è sempre la Cremonese di Attilio Tesser che ha fatto meglio sul mercato, una rosa costruita su misura del tecnico ex Novara, gente che sa come si vince in B, da Claiton, fino ad Arini, per concludere con Mokulu ed il botto Paulinho su tutti. Subisce ma reagisce, la Cremonese ha tutti i mezzi per poter recitare un ruolo da protagonista in zona play-off.

Le incomprensioni partono da lontano, l’ultima sconfitta è stata solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso in un rapporto già logoro. Giuseppe Di Bari ha dato tanto al Foggia, creando una struttura di mercato solida, ed avendo un ruolo chiave nella storica promozione dei Satanelli in B. Cambiare uomo mercato in un momento cosi difficile della stagione non è stata una mossa saggia, e testimonia l’inesperienza nel gestire determinate situazioni da parte della società. Pierpaolo Marino non ha bisogno di presentazioni, difficilmente ci ripenserà, sale Rocco Maiorino che non ha mai maturato però un’esperienza in un contesto tanto caldo quanto complicato. Chi è causa del suo mal pianga se stesso, il Foggia deve reagire…