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Cittadella, andiamo a comandare... Castori-Marino: quando il pragmatismo incontra la propositività. Perugia, un derby per esorcizzare la sfortuna. Bari-Cesena: ambizioni a confronto

Cittadella, andiamo a comandare... Castori-Marino: quando il pragmatismo incontra la propositività. Perugia, un derby per esorcizzare la sfortuna. Bari-Cesena: ambizioni a confrontoTuttoB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoJuveStabia.it
venerdì 16 settembre 2016, 00:00EDITORIALE
di Marco Lombardi

Tra il generale scetticismo iniziale ed i bislacchi endorsement dell'ultima ora, il Cittadella capolista solitario si appresta a ricevere la visita del Novara. Dopo la "manita" rifilata alla Pro Vercelli, quello con i gaudenziani sarà un banco di prova importante e foriero di indicazioni significative circa l'effettiva consistenza dei granata. Che rappresentano una sorpresa solo relativamente, essendo piuttosto il portato di un'oculata e lungimirante politica societaria, delle grandi capacità del ds Marchetti e di una piazza a misura d'uomo, dove si può lavorare senza pressioni e condizionamenti. Saggia la decisione di non smantellare un telaio collaudato e vincente, che nel corso del mercato è stato puntellato attraverso innesti mirati e funzionali al sistema di gioco praticato dall'emergente Venturato. Il Novara di Boscaglia è compagine di rango, chiamata a recitare un campionato di vertice, ben assortita e forte in ogni reparto. Si preannuncia una gara giocata a viso aperto, senza esasperati tatticismi ed aperta ad ogni risultato.

 

Il "clou" della quarta giornata è Carpi-Frosinone. Costretti, obtorto collo, all'esilio in quel di Modena, i biancorossi di Castori cercano il pronto riscatto, dopo l'opaca prova fornita a Cesena. Il pragmatismo del tecnico marchigiano, refrattario alle "primedonne" ed all'estetica, si misura con il calcio propositivo e votato all'offensiva di Marino. Due filosofie di gioco agli antipodi, per due allenatori di grande esperienza ed acume. Nessun integralismo, solo una maniacale cura dei dettagli per entrambi. Sarà interessante verificare la capacità dei ciociari, galvanizzati dal successo nel derby, di approcciare col piglio giusto la trasferta, al fine di respingere le "improprie" perplessità dei soloni e tuttologi più esigenti.

 

Attesissimo il derby umbro. Il Perugia, che sinora ha raccolto molto meno di quanto abbia oggettivamente meritato sul campo, dovrà dimostrare di aver metabolizzato la beffa di Brescia, canalizzando la voglia di rivalsa e la grinta sul terreno di gioco. Il Grifo costruisce sistematicamente diverse occasioni da gol ma, al momento, paga una sterilità preoccupante del proprio uomo più rappresentativo: Rolando Bianchi. E allora, quale migliore occasione del derby per ritrovare la smarrita via del gol ed esaltarsi!? Dal canto loro, le Fere, reduci dal buon pari in rimonta con lo Spezia, sembrano aver trovato giovamento dal cambio di guida tecnica. Carbone ha riportato serenità in seno al gruppo, rilanciando giocatori fondamentali e di grande peso specifico nell'economia della squadra (Avenatti in primis). Ora si tratta di proseguire nell'assemblaggio di un gruppo che è stato costruito nelle ultime battute di mercato, ma che denota già una propria fisionomia.

 

Chiudo con Bari-Cesena. Si affrontano due squadre legittimamente ambiziose, additate tra le favorite alla promozione. L'avvio di stagione del Bari ha palesato una difficoltà del gruppo ad assimilare i dettami tattici di mister Stellone, anche in virtù della ridotta presenza nella rosa di elementi congeniali al 4-4-2 scolastico dell'ex centravanti di Toro e Napoli. Specie sul versante degli esterni di centrocampo dove, sfumato Soddimo, Furlan (ottimo colpo del ds Sogliano) sembra l'unico in grado di saltare l'uomo e creare la superiorità numerica. Brienza - contro i romagnoli non ci sarà ndr - sarebbe infatti "riciclato" in quel ruolo, mentre Fedato e Martinho non sembrano entusiasmare. I pugliesi dovranno cercare di mettere quanto più fieno in cascina possibile in questa prima fase del campionato, in attesa di oliare i meccanismi ed acquisire confidenza con il sistema di gioco che ha in mente Stellone. Poi a gennaio si dovrà inevitabilmente intervenire sul mercato per colmare le lacune strutturali. Il rinnovato Cesena di Drago, viceversa, evidenzia caratteristiche diverse rispetto alla passata stagione: squadra meno appariscente, narcisista ed incline allo spettacolo, ma "camaleontica", più solida e compatta. Per coltivare ambizioni di alta classifica, però, l'imperativo irrinunciabile è riuscire a sfoderare anche lontano dal fortino semi-inespugnabile del "Manuzzi" prestazioni gagliarde e di personalità, racimolando molto di più del misero ed insignificante bottino raccolto lo scorso anno. A cominciare da Bari...