Intervista a Carlo Ludi, dg del Como, sulle colonne de La Provincia.
Possiamo dire di essere fuori dal tunnel?
"Mmmmmm (la pausa è lunga, ndr)... Preferisco parlare di obiettivi. L’obiettivo è la salvezza e dunque saremo fuori a traguardo centrato. È una buona precauzione, per una B mai così equilibrata, dove anche sul fondo ci sono sorprese e dove una squadra come il Brescia inanella sconfitte a ripetizione. Chi se lo aspettava?".
Ok: però possiamo dire che tira un’altra aria, questo sì.
"Possiamo dire che adesso siamo indubbiamente più squadra, che c’è una consapevolezza diversa, una sicurezza maggiore nelle nostre possibilità. Questo è indubbio".
Se la sente di segnare qualche punto di svolta?
"E’ stata una crescita costante, passo dopo passo. Direi che la vittoria di Terni e quella in casa contro il Modena ci hanno dato una spinta speciale, sono stati due passi significativi. La vittoria con il Modena ha permesso all’ambiente di vivere Como-Parma con un atteggiamento diverso rispetto a prima. Una bella festa".
Si diceva anche della sconfitta di Modena, come svolta.
"Quella non fu una svolta, ma un segnale fondamentale. Capita nel mondo del calcio, è normale, che al primo allenamento dopo una partita, magari ci siano giocatori con dolorini, che passano il giorno ai massaggi. Magari dopo una sconfitta è ancora più facile. Quel giorno erano tutti in campo. Questo ci disse quanto questo gruppo aveva voglia di reagire" [...].