GdS - Catanzaro, nel mirino c'è anche Portanova

"Catanzaro, nel mirino c'è anche Portanova", titola la Gazzetta del Sud.
Il trequartista di proprietà del Genoa potrebbe arrivare assieme a Della Morte e non esserne necessariamente un’alternativa. Non sarà facile però vincere la concorrenza della Reggiana dove ha giocato la scorsa stagione.
Non c’è solo Matteo Della Morte fra gli obiettivi del Catanzaro per il pacchetto di trequartisti. Il direttore sportivo Ciro Polito sta cercando due calciatori che possano muoversi fra l’esterno offensivo e il fronte centrale, dietro la punta, completando in questo modo anche quel reparto. L’inserimento del club su Manolo Portanova, ventiquattrenne di proprietà del Genoa che nella scorsa stagione è stato in prestito alla Reggiana, va inquadrato proprio nelle strategie in entrata. Portanova non escluderebbe Della Morte: si tratta di due elementi complementari perché il primo è soprattutto un trequartista che può anche muoversi sulla fascia sinistra (e in molte altre zone del campo), ha tecnica e fisico: sarebbe una garanzia per la Serie B, categoria nella quale può fare la differenza.
Della Morte è, al contrario, un esterno che può anche agire più centralmente, forse ha più fantasia dell’altro, anche se meno esperienza a questi livelli visto che la B non l’ha mai assaggiata prima. Il problema per raggiungere quest’ultimo elemento è, come si sa, sempre lo stesso: la richiesta economica superiore al milione di euro del Vicenza che il Catanzaro ritiene troppo alta, ma che conta di ammorbidire il giusto facendo leva sulla volontà del giocatore di vestire il giallorosso e testarsi al piano superiore.
Per l’altro, cioè Portanova, i problemi sono due, strettamente collegati fra loro. Il calciatore, figlio d’arte cresciuto nella Juventus, ha dato la parola alla Reggiana, dove l’anno scorso si è trovato benissimo sul piano calcistico (36 presenze e cinque gol in campionato, altre tre con due reti in Coppa Italia) e su quello ambientale, visto che ha trovato una tifoseria che non si è messa di traverso quando gli emiliani lo hanno ingaggiato: Manolo è stato infatti condannato in primo grado a sei anni per violenza sessuale di gruppo, vicenda che non è ancora definita (mancano ancora altri due gradi di giudizio) tanto che la Corte federale d’appello, a marzo, ha stabilito che potrà continuare a giocare finché non verrà chiuso l’iter giudiziario [...].