Catanzaro, Alesi: “Qui per crescere. Con Aquilani sto trovando la mia collocazione”
Primo gol in Serie B, playoff (ri)conquistati e fiducia che cresce. La settimana di Gabriele Alesi racconta la traiettoria di un talento che si sta guadagnando spazio a colpi di personalità. “Sapevo che avrei dovuto faticare più di prima per ritagliarmi un po’ di spazio: in questa categoria il livello e la qualità aumentano”, confida a Gianlucadimarzio.com. Fatica buona, quella che pesa sul risultato: contro il Venezia la sua firma è stata decisiva.
Il destino ci ha messo del suo: l’esordio tra i pro del classe 2004 arrivò nel 2023/24 in Pisa–Sampdoria, con Alberto Aquilani sulla panchina toscana. Oggi lo stesso Aquilani lo guida a Catanzaro. “Abbiamo parlato spesso per definire ruolo e collocazione: sono contento dei risultati che sto raggiungendo”, racconta Alesi, ormai dentro le rotazioni giallorosse.
La scelta estiva di lasciare il Milan per i tre colli è stata netta: “Il direttore e la società mi hanno voluto fortemente. Qui si punta sui giovani: è il posto giusto per crescere”. A Catanzaro ha ritrovato anche Mattia Liberali, ex compagno in rossonero: telefonata di rito, consigli pratici (anche sulla casa) e via, nuova avventura condivisa. In spogliatoio, la bussola si chiama Pietro Iemmello: “Leader vero, vicino ai giovani e a chi gioca meno. Vive maglia e città: un esempio”.
Il filo rossonero resta cucito addosso. Nel 2018 il “ti vuole il Milan” trasformò un sogno in realtà. Idolo Kaká, videocassette di Van Basten consumate a memoria, e due genitori umili a tenerlo basso di baricentro: “All’inizio lasciare casa non è stato semplice, poi Milano è diventata la mia seconda casa”. Tra gli incontri che segnano, anche Andrea Pirlo: indicazioni di postura, letture, tempi della giocata. “Dopo il debutto venne a complimentarsi: mi disse di continuare su quella strada”.
Legami che restano: Bartesaghi e Camarda “ragazzi umili e forti” con cui sente ancora il telefono caldo; ricordi di Milos Kerkez, oggi al Liverpool: “Era di un altro livello”. Fuori dal campo, normalità e passioni semplici: Lego (ultimo il modellino della Ferrari) e PlayStation. Per completare l’ambientamento, in agenda anche il primo assaggio di morzello, rito catanzarese che vale un benvenuto vero.
In campo, invece, una rotta chiara: continuità, minutaggio e impatto. Il gol che ha riacceso il Ceravolo è la tappa, non il traguardo. Alesi alza l’asticella senza cambiare pelle: lavoro quotidiano, dettagli, e l’idea fissa di mettere il proprio talento al servizio del Catanzaro.


