Popey Lombardo raggiunge il Mancio al City

«Con Roberto siamo sempre rimasti in contatto. Con i messaggi o per telefono. È un amico, oltre a essere stato un mio compagno di squadra. Mi chiedeva sempre come andavano le cose, sa che in Italia in questo momento c’è crisi anche nel nostro ambiente. Poi mi ha chiamato, poco tempo fa: “Attila vuoi venire qua?” Ho risposto subito di sì». Roberto è Mancini, Attila è Attilio Lombardo. Qua è Manchester, sponda City. E Attila va. Parte domenica per l’Inghilterra. Firma lunedì mattina. E lunedì pomeriggio è già al campo di allenamento dei Citizens, a lavorare.

«Entrerò a far parte dello staff di Roberto. Aveva bisogno di una persona in più che gli desse una mano. Lo aiuterò a lavorare sul campo e poi andrò anche a vedere qualche partita delle possibili avversarie del City, soprattutto quelle dell’Europa League. Oltre a lui, ritroverò anche Fausto Salsano. Sai che bel gruppo... »

Lasciare l’Italia per l’Inghilterra è una scelta di vita.

«Diciamo innanzitutto che sono fiero e orgoglioso di diventare un collaboratore di Mancini. È una scelta di vita, ma so dove vado. Ho giocato un anno e mezzo al Crystal Palace e quindi conosco un po’ quel calcio. Inizialmente andrò su da solo, la mia famiglia resta a Genova, i miei figli vanno a scuola qua. Cercherò di rispolverare quel po’ di inglese che avevo imparato. Per me si tratta di una grande opportunità di crescita professionale. Lavoro con un tecnico che ha vinto moltissimo».