Cagliari, Bonato: “Bellanova? Stiamo parlando con l’Inter per capire…”
Il DS del Cagliari Nereo Bonato è l'ospite odierno della trasmissione di Radiolina "Il Cagliari in diretta". Qui le sue parole a commento della stagione dei rossoblù:
Che idea si è fatto di quella sera a Venezia? Diremo che quella sera avevo guardato il primo tempo di Salernitana-Udinese e ho girato su Venezia-Cagliari con la convinzione che i rossoblù avrebbero sbloccato il risultato. Non avvenne con grande sorpresa e mi sono immedesimato con la situazione che poteva esserci. Una retrocessione assurda ma reale.
Il suo arrivo a Cagliari, pensava di centrare l'obiettivo subito? Si pensava di fare un lavoro di costruzione, si sapeva che c'erano delle potenzialità. Si percepivano le scorie della retrocessione. C'era un malessere latente di tutto l'ambiente. Queste non sono le condizioni ideali per fare calcio e da lì si è ripartiti cercando di sistemare piano piano le cose.
Liverani? Le scorie della retrocessione le pagano tutte le squadre. Non è riuscito completamente a trasferire le proprie idee di gioco ai ragazzi. C'era necessità di provvedere con una sterzata per provare a resettare e partire da casa.
Come nasce idea Ranieri? Dopo 3 settimane dal mio arrivo c'era da prendere una decisione importante sulla guida tecnica ed è da lì che è nata questa ripartenza. C'era necessità di un leader carismatico e Ranieri poteva essere l'uomo giusto, al posto giusto, al momento giusto. Ci siamo confrontati sugli aspetti tecnici e sul futuro. Il mister aveva una gran voglia di tornare a Cagliari e siamo riusciti a convincerlo. Il mister ha fatto questo grande passo e anche il presidente ha fatto una scelta importante. Per fortuna del Cagliari è andata a buon fine. E' iniziato un percorso interessante, bello ed entusiasmante.
La partita della svolta? La partita di Ascoli è stata un crocevia fondamentale, non solo per aver ribaltato la gara ma soprattutto la mentalità. Non ci siamo tirati indietro dopo essere passati in vantaggio.
Sul percorso. E' stato un percorso graduale di crescita della squadra. Credo che la parola giusta sia pazienza. Quando il mister è entrato si è rapportato con le problematiche del momento. Si sapeva che si lavorava per ottenere risultati nel medio e lungo termine e il mister è stato importante ha saputo trasferire a tutti il suo modo di lavorare e ha dato forza a tutto l'ambiente.
Playoff emozione contagiosa. So che a livello di adrenalina ed emozioni dà tanti. E' ovvio che questi vissuti a Cagliari sono stati particolari. 20 giorni con una grandissima sinergia nell'ambiente. Una carica clamorosa che non ho mai respirato da nessun'altra parte. Ci ha dato forza di risalire in situazioni che sembravano disperate.
Più dura con il Parma o con il Bari? Due gare complicate. Paradossalmente sono state più complicate le gare fuori casa che in casa. Siamo arrivati sapendo che dovevamo affrontare le più forti rimaste in gare. Un percorso tortuoso, però la difficoltà e la sofferenza rendono più bello quello che si è raggiunto.
La pazienza fondamentale, anche contro il Bari. Sapevamo di poterci giocare tutto fino all'ultimo secondo. Eravamo convinti che il Bari stesso avrebbe sofferto gli ultimi minuti. L'avvicinarsi dell'obiettivo ti fa essere più in difficoltà ed emozionato. Cercare di sfruttare l'occasione e in questo caso è andata bene. Tante volte poi l'equilibrio viene spezzato dall'episodio, loro hanno preso il palo a 5' dalla fine, noi segnato al 94'.
Che mercato sarà? Fin da quando sono arrivato io, l'obiettivo era di costruire qualcosa che sarebbe potuto arrivare nel tempo. Ci eravamo dati un anno e mezzo per arrivare in Serie A e ci siamo arrivati un anno in anticipo. Vogliamo costruire un buon equilibrio tra qualità tecnica e sostenibilità economica per durare nel tempo. Credo che la società si è data una struttura innovativa e questo ci ha permesso di condividere tutte le scelte ed essere ponderati nelle scelte che si andranno a fare. Quello che ci siamo detti è questo: mettiamo sul tavolo tutte le scelte, ponderiamole e poi facciamo quella che ci sembra più giusta. Sappiamo che la Serie A è totalmente diversa dalla B.
Si parte dal budget o dall'obiettivo? Tutte le situazioni vengono analizzate singolarmente e si deve capire se vale la pena o meno fare uno sforzo, senza fare uscite affrettate. La velocità è un pregio, la fretta un danno.
Bellanova? Stiamo parlando con l'Inter per capire. Queste delle opzioni di riscatto sono le prime scadenze a cui dobbiamo far fronte. Poi avendo sottomano la lista di tesserati andremo a fare le valutazioni del caso. Il primo step è capire chi a partire dal 20 giugno sarà tesserato. Per Bellanova si sta parlando. I rapporti con l'Inter sono solidi e importanti. Non è detto che la data di scadenza sia vincolante. Stiamo valutando a 360 gradi. C'è interesse economico ma ci potrebbe essere anche interesse tecnico.
Proposte indecenti per qualche gioiellino? Sappiamo che qualche ragazzo è chiacchierato però da parte nostra l'idea è di confrontarci con il mister. Cercare di mantenere chi per noi è importante per la crescita. Poi se arriva una proposta indecente sarà importante anche valutarla. Siamo riusciti a valorizzare determinati gruppi di lavoro. Il gruppo dei ragazzi più esperti e storici, quello dei più giovani che hanno avuto grande minutaggio. Quello dei ragazzi semisconosciuti che hanno avuto crescita importante. Crescita collettiva che non è passata inosservata agli osservatori. Ma per liberarci di qualche giocatore dobbiamo avere davvero una proposta indecente. Qualche innesto per il prossimo anno ci vuole. Il Cagliari deve salire, raggiungere la salvezza e stabilizzarsi.
Su Nandez? Abbiamo parlato del prolungamento del contratto, poi con i playoff è stata messa da parte. Le attenzioni erano rivolte al campo. Poi sarà uno dei temi tra i primi ad essere presi in considerazione. C'è volontà di trovare un accordo.
Sul mercato. Sarà un mercato durissimo. Per le matricole di B affrontare la A è sempre complicato. C'è la necessità di puntellare, inserire i profili giusti per la squadra. Ci sarà qualche sacrificio da fare, il che sul piano umano dà fastidio. Perché staccarsi diventa difficile, ma è necessario. Serve grande lungimiranza per poter sbagliare il meno possibile. Questo mercato è fondamentale in ottica futura.