
I temi di Cittadella-Bari: ultimo treno playoff, tra emergenza e responsabilità
Cittadella-Bari mette in palio tre punti che valgono vita e futuro. Per i veneti, è una sfida da dentro o fuori: la zona playout è troppo vicina, quella retrocessione diretta che fino a qualche mese fa sembrava impensabile oggi è un incubo concreto. Per il Bari, è una tappa fondamentale verso i playoff, ma anche un test caratteriale: dimostrare che il cambio di passo visto col Pisa, ma solo nel primo tempo, non è stato casuale, ma l'inizio di un’identità anche se riconosciuta troppo tardi. Alla fine del campionato mancano solo due giornate, e la classifica è cortissima: i biancorossi possono ancora entrare tra le prime otto, ma la concorrenza è serrata e coinvolge almeno cinque squadre, fino alla dodicesima posizione. Ogni passo falso potrebbe essere fatale.
Il contesto è rovente, il campo complicato, le assenze pesanti. Longo dovrà fare a meno di tre titolarissimi come Radunovic, Maita e Benali, e questo impone scelte precise e un equilibrio da ricostruire. Tra i pali tocca a Pissardo, mentre dietro il trio Pucino-Vicari-Mantovani avrà il compito delicato di proteggere un portiere che ha giocato poco e di affrontare un attacco avversario che punta tutto su fisicità e profondità. Rabbi e Okwonkwo sono due frecce da transizione, attaccano gli spazi e si nutrono di caos: servirà una linea alta ma compatta, e soprattutto letture pulite.
Il centrocampo è il cuore della sfida, e il Bari si affida a Maiello per dare ordine. Al suo fianco, Maggiore e Lella garantiscono gamba e recupero palla, ma sarà fondamentale tenere sotto controllo la qualità in inserimento di Vita, il trequartista del Cittadella: elemento chiave del gioco offensivo granata, si muove tra le linee e può creare superiorità numerica se non marcato con attenzione. Occhio anche ai tempi di inserimento di Palmieri e Amatucci, e alle sgasate di Carissoni sulla destra: i padroni di casa giocheranno con l'acqua alla gola, e il primo obiettivo sarà vincere i duelli a metà campo per poi verticalizzare immediatamente.
Longo, dal canto suo, (anche lui squalificato) sembra orientato a riproporre lo stesso assetto visto col Pisa. Bonfanti e Lasagna sono confermati davanti, con il primo che lavora per la squadra e il secondo che attacca la profondità: l’intesa è in crescita, e sarà fondamentale per creare spazi e disorientare una retroguardia – quella veneta – che ha mostrato crepe, specie se costretta a rincorrere. Sugli esterni, Dorval e Oliveri saranno fondamentali per allargare il campo e offrire soluzioni laterali contro un 4-3-1-2 che tende a stringersi molto centralmente.
Il rischio di ricadere nelle versioni spente e attendiste viste troppe volte in trasferta è reale. Ma oggi non ci sono alibi: chi scende in campo ha tutto da dimostrare e un’occasione da sfruttare. Longo lo sa, e chiede continuità. Perché il treno playoff non aspetta chi si accontenta.







