Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B avellinobaricarraresecatanzarocesenaempolifrosinonejuve stabiamantovamodenamonzapadovapalermopescarareggianasampdoriaspeziasudtirolveneziavirtus entella
TMW Scommesse

Avellino, dalla Turris alla Carrarese: un anno da allenatore per Biancolino

Avellino, dalla Turris alla Carrarese: un anno da allenatore per BiancolinoTuttoB.com
Biancolino
Oggi alle 16:00Avellino
di Angelo Zarra
fonte telenostra.tv

Un anno di Raffaele Biancolino alla guida della prima squadra. Non parliamo del “pitone” calciatore, la cui storia è lunga e vincente, ma dell’allenatore che il 24 settembre ha vissuto il suo primo vero crocevia. In quel Turris-Avellino non si giocava soltanto una partita, ma la sua permanenza in panchina. Stavolta non come comparsa, ma con una possibilità concreta, forte, chiara. Già dal suo ingresso negli spogliatoi la voglia di restare sullo scranno che aveva sempre sognato era evidente. Lavoro, approccio e la maglia biancoverde cucita addosso fecero il resto.

Eppure quello 0-0, arrivato dopo appena due allenamenti, non convinse tutti. Una parte della tifoseria storceva il naso, mentre altri avevano già intuito come quel 4-2-2-2 potesse diventare una strada nuova e molto interessante. Sarebbe stata la base delle settimane successive, in cui l’Avellino avrebbe cambiato volto.

Biancolino ha portato una voglia chiara: dominare il gioco. Ha rivitalizzato giocatori come Sounas e D’Ausilio, resi devastanti dal suo sistema. Ha rimesso Rigione al centro della difesa, ha lanciato Patierno – che non rientrava nei piani di Pazienza – trasformandolo in trascinatore. Non è mancato il coraggio di scelte controcorrente, come lanciare Mutanda titolare a Torre del Greco. Poi, il lavoro quotidiano fatto di umiltà, dialogo e disponibilità gli ha permesso di conquistare anche lo spogliatoio.

Dodici mesi più tardi, Biancolino ha riportato l’Avellino in Serie B. Con la promozione in tasca e una classifica che oggi lo vede quinto, ha zittito ancora una volta gli scettici: prima quelli che non lo ritenevano adatto a vincere in C, poi quelli che non lo vedevano pronto per la B.

La sua forza è stata anche la capacità di mettersi in discussione. Ha accantonato il “vestito perfetto” del 4-3-1-2 per virare sulla difesa a tre, adattandosi alle esigenze e alla crescita della squadra. Un po’ come il suo look: dalla tuta di inizio percorso al total black con polo e pantalone.

In 41 partite ufficiali, Biancolino ha raccolto 26 vittorie, 9 pareggi e solo 6 sconfitte (di cui due in Coppa Italia). Numeri che parlano chiaro: è la persona giusta nel posto giusto. Con la voglia di continuare a scrivere altre pagine della storia biancoverde.