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Il messaggio di coach Walter De Raffaele
sabato 28 marzo 2020, 18:00Focus
di Alberto Bison
per Tuttoveneziasport.it

Il messaggio di coach Walter De Raffaele

Le dichiarazioni di coach Walter De Raffaele nella live di questa mattina

Un grande saluto a tutti i tifosi so che sono tanti, a quelli della curva, a quelli di tutta la città metropolitana, mi manca l'adrenalina, mi manca il campo, mi mancano tante cose però  non si può fare altrimenti, cerco di spostare l'attenzione su una quotidianità diversa su una normalità diversa cercando di fare anche le cose che non ho fatto in tutti questi anni, ovvero stare un po’ di più con la mia famiglia, seguendo ciò che succede, guardando le partite che sono già state giocate.

Ieri sono rimasto colpito da papa Francesco, vedere lui e vedere quella piazza, al di là di credere e non credere però mi ha dato la misura della serietà della cosa, non che non sapessimo quanto seria fosse questa cosa, ma una cosa così storica mi ha veramente molto colpito, nella stessa misura anche il fatto di dire di credere e di resistere in quelli che stanno facendo e stanno cercando di farci uscire da questa situazione e io non sono in grado di mandare messaggi nel senso che sono una semplice persona come tutti che subisce e che vive questa situazione che purtroppo i nostri figli ricorderanno veramente e verrà messa nei libri di scuola. Una situazione drammatica dal punto di vista della salute che mai mi sarei aspettato potesse succedere. il sacrificio che noi facciamo di stare a casa è veramente niente, trovo ridicolo il fatto di lamentarsi di non poter uscire di non poter fare, il non poter andare con tutti che cercano il modo di giustificare il qualcosa che di fronte a quello che sta succedendo è poco per non dire quasi niente, io sotto questo aspetto lo trovo veramente delle volte da voltastomaco. Sotto questo aspetto non ho messaggi  da dare se non quello di fare comunità, dobbiamo aiutarci, dobbiamo essere disponibili con gli altri che dobbiamo assolutamente prendere questa situazione con l’atteggiamento costruttivo. Poi affidandosi alle istituzioni che sono per Venezia il sindaco o comunque quelli che ci comandano, il governo e per noi della pallacanestro la federazione affidarci a loro e seguendo le regole perché poi al di là dell’idea personale  non essendo un esperto  tutto questo è veramente più grande di noi e sopra le nostre teste, mi spaventa un po’ perché comunque è una situazione talmente nuova per tutti ma cerco di viverla nell’essere spaventato in maniera più normale possibile.

Credo che alla fine tutto questo se saremmo bravi a capire cosa ci è passato sopra perché sono straconvinto che questo passerà e torneremo alla nostra normalità se saremo bravi a capire veramente quanto grande è questa cosa che ci sta passando, e  ne prenderemo il meglio credo che dovrebbe aiutarci a capire a goderci le piccole cose che nella normalità si danno per scontato e che purtroppo è una cosa che ci diciamo spesso, ma che adesso è ancora più di moda perché adesso ti manca l’idea di poter uscire liberamente, ti manca l’idea di poter uscire liberamente a fare una passeggiata quando poi c’è l’hai non ci dai peso veramente a niente così come i rapporti umani adesso ti manca l’abbracciare, la stretta di mano, […] credo che riscoprire le piccole cose, gesti anche i piccoli valori  all’interno della  stessa famiglia, magari si scoprono anche dei lati che non si sapevano. Quindi credo che ci possa insegnare questo. Poi ci sono una montagna di problemi che dovranno essere affrontati a partire dalla salute che va salvaguardata al 300%. 

Penso che ci sarà un prima e un dopo perché lo sport è una cosa che aggrega che regala emozioni e sotto quest’aspetto Infatti l’idea di spingere in tutti i modi compatibilmente con il discorso della salute che rimane prioritario sul fatto di provare a riniziare ad avere una piccolissima chance riniziare mi trova d’accordo perché  noi abbiamo anche un ruolo sociale in questo senso è naturale che non siamo in questo momento importanti o essenziali come lo sono i medici, come lo sono gli autotrasportatori pure i semplici farmacsti quelli che stanno supermercato o puliscono le strade, ci sono tante categorie e non soltanto medici e infermieri che naturalmente è scontato che siano strepitosi ma credo anche persone che vanno quotidianamente al lavoro per la comunità  e che non fanno magari lavori così, chi guida gli autobus, ne potrei dire mille ma noi abbiamo magari un ruolo sociale nel regnare emozioni e far staccare magari quella mezz’ora, quell’ora anche guardando solo in televisione come è successo l’altra volta per la partita, 20 persone che corrono su e giù per il campo dietro a un pallone, questa è una responsabilità e un minimo di rischio che possiamo “prenderci in più di altri” perché reputo che abbiamo addosso e dobbiamo aver addosso questa responsabilità, ripeto naturalmente salvaguardata per prima la salute se ci saranno le condizioni per tutti su questo è scontato.