GazzSport - Salvatore Esposito: "Mio fratello Pio non si monterà la testa. E quando ha fatto gol contro Seba..."

Nel menù dell’Osteria della Corte a La Spezia ci sono ancora gli spaghetti al pomodoro versione Salvatore Esposito e la focaccia dolce alla Pio Esposito. Allo stadio Picco invece di fratelli ne è rimasto soltanto uno. Mentre il giovane attaccante segna all’Inter e in Nazionale, il primogenito è ancora in Liguria. Insieme l’anno scorso hanno sfiorato la A, oggi Salvatore è ultimo. Consolato dai gol di Pio.
Salvatore, dove ha visto la Nazionale sabato sera?
"Ero a un evento della nostra scuola calcio a Brescia, alla Voluntas. C’era anche Sebastiano e guardavamo la partita sul telefono. Quando Pio ha segnato più che esultare ci siamo emozionati. Ci sta regalando davvero tante gioie, soprattutto per il ragazzo che è più che per il calciatore. Tra di noi c’è amore vero".
Davvero non avete esultato?
"Beh sì, abbiamo urlato gol e chi non stava vedendo la partita forse s’è spaventato...".
(ride) Dopo tanti suoi assist, Pio ha sfruttato bene questo di Spinazzola.
"Adesso gioca con gente che ha molta più qualità ed è avvantaggiato. A quei livelli ti mettono nelle condizioni migliori per fare gol, così come si alza il livello degli avversari, difensori e anche portieri, in Italia e soprattutto in Europa. Tutti i gol comunque hanno lo stesso valore, lo erano in Serie B così come lo sono questi".
Pio a Tallinn ha calciato al volo d’esterno destro un pallone che arrivava rasoterra dalla sinistra: non è proprio una giocata semplice...
"Un gran gol, davvero. Ma lui questi colpi li ha, in allenamento gli ho visto fare parecchi gol così, calciando palloni difficili e azzeccando traiettorie complicate. Quando dico che lavora tanto e cerca di migliorarsi sempre, è perché mi riferisco anche a questi dettagli".
Lo festeggerete il primo gol azzurro?
"A fine partita abbiamo fatto subito una videochiamata, Seba e io gli abbiamo fatto i complimenti. Ci siamo dati appuntamento per fare presto una cena in famiglia, ma abbiamo poco tempo libero: i genitori a Brescia, Seba a Cagliari, io a Spezia e lui a Milano...".
Cosa gli aveva promesso per il primo gol che avrebbe segnato in Nazionale?
"Niente niente, sono scaramantico, nessuna promessa. Non anticipo mai nulla, però da lui ci aspettiamo tante altre gioie. Come se le aspetta l’Inter e soprattutto la Nazionale, che è la cosa più importante".
La maglia di Tallinn dove sarà conservata?
"Dai nostri genitori, le maglie più importanti le tengono loro. Gli esordi di Seba, il mio in Nazionale, alcune di Pio con l’Inter: le maglie storiche sono tutte in una stanza. Però ormai le sue prendono il sopravvento, auguro a mia madre di occupare tutta quella stanza con le sue maglie".
Nel giro di pochissimi mesi Pio s’è dimostrato all’altezza del salto all’Inter e in Nazionale, senza tanti indugi. Lei è sorpreso?
"No, non mi ha sorpreso. Conosco le sue qualità, è un gran lavoratore, si fa voler bene e ascolta i consigli. Ero certo che lo spazio e la fiducia se le sarebbe meritate e non avrebbe deluso".
C’è il rischio che voli troppo alto?
"No, sono certo che Pio terrà i piedi per terra. Non è uno che si monta la testa".
Lei l’ha visto crescere da vicino in due stagioni allo Spezia. Seguirlo invece da lontano che impressione fa?
"Vederlo crescere accanto a me è stato incredibile, si percepiva giorno dopo giorno la sensazione delle sue qualità, ogni allenamento era un passo in avanti. Per questo vederlo così non mi sorprende. Chi non lo conosce può rimanere sorpreso a vedergli fare certe giocate, ma io non lo sono perché gliele vedo fare da anni: la differenza è che adesso le fa molto meglio!".
Qualcuno dice che Pio in campo è poco altruista.
"Tutt’altro, in campo è molto altruista, gioca tanto per la squadra e la fa giocare bene, cerca spesso l’assist per il compagno. È altruista il giusto. Da centrocampista preferisco sempre un attaccante che gioca per la squadra rispetto a uno che cerca soltanto di fare gol e basta".
Da quanto tempo non vi vedete?
"È venuto a trovarmi a Spezia, poi abbiamo cenato insieme due settimane fa a Brescia, mentre con l’Udinese per il suo esordio ero a San Siro anch’io. Appena possiamo andare tutti a Brescia, lo avvisiamo: lui da Milano è più vicino...".
Quando Pio a Cagliari ha sfidato l’altro fratello con l’Inter, ha fatto gol. Che lei sappia, come l’ha presa Sebastiano?
"Io ero contento per il gol di Pio, a Seba qualche battutina l’abbiamo fatta... Gli è dispiaciuto perdere: pensava al Cagliari, non a suo fratello che aveva segnato. È giusto così".
Ha segnato in Serie A, ha segnato in Nazionale. A Pio manca un gol in Champions: preferisce quello oppure uno decisivo nel derby?
"No dai... Noi siamo orgogliosi di quello che sta facendo, siamo fieri di lui. Non gli auguro niente. L’ho detto, sono scaramantico...".