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Sassuolo, Missiroli: "Voglio vincere il campionato con questa maglia. Berardi e Pavoletti diventeranno campioni. Vi racconto tutto sulle mie passioni..."

11.10.2012 17:32 di Nicolò Schira  
© foto di Federico Gaetano
Sassuolo, Missiroli: "Voglio vincere il campionato con questa maglia. Berardi e Pavoletti diventeranno campioni. Vi racconto tutto sulle mie passioni..."

Simone Missiroli nasce a Reggio Calabria il 23 maggio 1986. Calcisticamente Simone cresce nel settore giovanile della squadra della sua città, la Reggina, con la quale debutta anche in Serie A nella stagione 2004/05. Centrocampista offensivo molto elegante, forte tecnicamente, grande visione di gioco e abile anche nel gioco aereo grazie alla notevole statura. Gli Amaranto puntano molto su di lui, tant’è che diventa fin da subito un punto di riferimento della squadra. In Calabria disputa 153 gare con 21 gol. Fuori dalla sua terra ha giocato con le maglie di Treviso (B) e Cagliari (A). Nel mercato di gennaio della scorsa stagione lo acquista il Sassuolo che fa un grande investimento per averlo: il “Missile” contribuirà con gol e assist alla straordinaria cavalcata dei neroverdi verso la Serie A che si è infranta contro il muro Sampdoria. Il trascinatore della compagine di mister Di Francesco si è confessato in una lunga intervista esclusiva ai colleghi di ConcretamenteSassuolo.it.

Lo scorso anno venivi impiegato in una posizione per te insolita, come seconda punta in un sistema di gioco improntato soprattutto nel consolidare l’equilibrio difensivo. Quest’anno invece Di Francesco ha individuato nella posizione di mezz’ala il ruolo, a sua visione, in cui tu possa esprimere tutto il tuo potenziale. Qual è la tua opinione a riguardo?

"E’ esattamente così: la mezz’ala è il ruolo che mi fa esprimere al meglio. Anche quando il mister mi impiega come mezza punta larga nel 4-3-3 mi trovo abbastanza bene, però la mezz’ala è proprio il ruolo che preferisco e il 4-3-3 secondo me è il modulo perfetto per quelle che sono le mie caratteristiche".

Se un paio di mesi fa ti avessero detto che dopo otto giornate il Sassuolo sarebbe stato primo in classifca con sei punti di vantaggio sulla seconda cosa avresti pensato?

"Avrei senza dubbio risposto: magari! In ogni caso siamo stati molto bravi noi ad esprimere al meglio quello che facciamo in allenamento, anche se non è semplice, soprattutto all’inizio quindi va dato grande merito alla squadra e al mister".

Il modo in cui è terminata la scorsa stagione si sarebbe potuto rivelare deleterio, invece da lì siete ripartiti, consapevoli del vostro valore, e anche questo vi ha permesso di ripartire alla grande anche quest’anno: dunque la voglia di ripetersi ha prevalso sul comprensibile rammarico?

"Diciamo che la delusione dell’anno scorso poteva o abbatterti oppure darti maggiore forza per il campionato successivo e per fortuna nostra si è realizzato il secondo caso".

Chi credi possa essere un giocatore attualmente in serie B che sarà presto protagonista nei grandi palcoscenici?

"Ad inizio anno, quando ancora non avevano segnato e non era iniziato il campionato, dopo l’amichevole con l’Empoli, dalla quale siamo usciti sconfitti avevo scommesso su Berardi e Pavoletti e sono tutt’ora convinto che potranno continuare a fare davvero bene".

Chi è stato il giocatore affrontato sul campo che ritieni più forte o che comunque ti ha lasciato una grande impressione?

"Ce ne sono davvero tanti e in questo momento mi è difficile trovarne uno in particolare: essendo milanista sono anche di parte, però mi viene in mente soprattutto Kakà".

Se dovessi fare la Top 11 personale per quel che riguarda la tua squadra ideale al momento?

"Proprio di recente ci è stato dato dalla Fifa un tagliandino da compilare per il loro sondaggio, in cui inserire la top 11 personale ed ho messo un 4-3-3 : Neuer, Bale, Piquè, Thiago Silva, Lahm; Pirlo, Iniesta, Yayà Toure, C.Ronaldo, Messi, Falcao"

Qual è stata, ad oggi, la migliore stagione da quando giochi nei professionisti?

"Potrei dire l’anno scorso, però purtroppo nei primi tre mesi in cui sono arrivato non sono riuscito a fare bene, speriamo sia questa quella giusta"

Quanto ti manca giocare in serie A?

"Eh beh, la Serie A è la Serie A: sono andato giusto domenica a San Siro a vedere Milan-Inter e giocare in stadi del genere partite così importanti è proprio tutta un’altra cosa, sotto l’aspetto del gioco e tutto il resto".

Esiste un calciatore al quale ti ispiri da quando eri bambino?

"Il mio vero idolo è Zinédine Zidane".

Hai subito un contraccolpo psicologico nel passare dalla A alla B e ci sono state difficoltà nel cambiamento del tipo di gioco?

"Se devo dire la verità non ho incontrato tante difficoltà: la prima volta che sono ritornato a giocare in serie B dopo la massima serie è stata con il Treviso, prima avevo fatto tre anni di A, ma avevo giocato al massimo 25 partite, non giocavo con continuità. Quando ero a Reggio venivo trattato in una certa maniera, dato che provenivo dal settore giovanile, quando invece sono passato al Treviso ero un calciatore come gli altri a tutti gli effetti".

Quale credi sia la tua miglior dote o punto di forza?

Direi soprattutto l’inserimento, il cambio di passo, palla al piede però, perchè con la palla al piede vado più veloce rispetto a quando non ce l’ho(sorride)

Che genere musicale prediligi? Artisti/gruppi preferiti?

"Ascolto un po’ di tutto, però il mio cantante preferito è Ligabue"

Qual è la canzone che ascolti prima di una partita per ricevere la giusta adrenalina?

"Prima delle partite tendo ad ascoltare musica sullo stile da discoteca, che mi dia la carica, in particolar modo gli LMFAO e Avicii"

Film preferito?

Sul genere comico il mio preferito è senza dubbio “Tre uomini e una gamba”, poi apprezzo davvero molto “I Cento Passi” che ho visto quando andavo alle Medie ed anche oggi lo riguardo spesso

Se dovessi descrivere Simone Missiroli in tre aggettivi?

"Semplice, altruista e timido"

Cosa ami fare nel tempo libero?

"Mi piace passare il tempo con gli amici, fare aperitivi o cene con loro e anche con la mia ragazza: cose assolutamente semplici, niente di particolare"

Sogni la nazionale?

"La sognano tutti i calciatori, però bisogna essere realisti: adesso devo pensare a fare bene con la squadra, è ancora presto per poterci pensare, poi vedremo se un giorno ci sarà la possibilità di andarci"

Il punto di forza del Sassuolo, oltre ad eccellenti individualità, consiste proprio nella solidità del gruppo. Che rapporto hai con i tuoi compagni?

"E’ così, ci divertiamo durante gli allenamenti, arriviamo prima, facciamo sempre un torello, scherziamo spesso: c’è grande armonia ed era così anche l’anno scorso, anche perchè il gruppo è praticamente lo stesso della passata stagione"

Perchè hai iniziato a giocare a calcio? Quando ti sei accorto che sarebbe stato il tuo lavoro?

"Già mio padre ha giocato a calcio, è stato un calciatore della Reggina in serie C1 e quindi mi ha trasmesso la passione, già quando ero piccolo mi passava la palla ed io la calciavo, mentre mio cugino la prendeva con le mani ed è proprio da lì che ho iniziato ad apprezzarlo. Ho poi debuttato in serie A a 18 anni, però si vedeva che non ero prontissimo, ma la Reggina ha creduto in me e l’anno dopo ho giocato quasi tutte le partite ed ho segnato anche due gol. Non c’è una partita in particolare che mi ha fatto capire che sarei potuto diventare un calciatore importante, perchè comunque ero abbastanza costante anche se casomai non avevo picchi altissimi"

Ad oggi, qual’è il sogno del cassetto che ancora non hai realizzato?

"Vincere un campionato sarebbe qualcosa di veramente importante, ovviamente intendo di serie B! Musica della Champions? Eh non l’ho detto perchè sono rimasto umile (sorride)".


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