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Venezia, Benussi: "Nonostante la sconfitta dell'andata la gara è apertissima"

Venezia, Benussi: "Nonostante la sconfitta dell'andata la gara è apertissima"
© foto di Federico De Luca
venerdì 7 giugno 2019, 22:00Primo piano
di Christian Pravatà
fonte www.legab.it

Dopo la sconfitta nell’andata dei playout, il Venezia si troverà costretto a vincere contro la Salernitana per mantenere la categoria. Per evitare supplementari ed eventualmente rigori, ai lagunari serviranno due reti di scarto, in caso di vittoria con un solo gol in più dei rivali invece, visto che le due squadre hanno chiuso il campionato con gli stessi punti in classifica, ci saranno extratime o tiri dal dischetto per decidere la quarta retrocessa in Lega Pro. Tra i tanti calciatori che hanno vestito la maglia del Venezia ce n’è uno che, peraltro da veneziano doc, un playout l’ha giocato. E l’ha vinto. Una partita incredibile quella del 19 giugno 2004 con gli arancioneroverdi che ribaltarono lo 0-1 dell’andata in casa del Bari e mantennero la categoria. Francesco Benussi, portiere di sicuro affidamento e grandi qualità, sarà al Penzo domenica per seguire da vicino il ritorno dei playout della Serie BKT nell’ambito dell’accordo fra Lega B e Aic sugli Ex calciatori in campo.

Lei ha iniziato la carriera indossando la maglia del Venezia, peraltro in Serie A a soli 18 anni, che emozione è stata?

Non è solo l’esordio, direi che tutta l’esperienza da calciatore non possa trascendere dal Venezia. Lì sono cresciuto, ho fatto le giovanili, e lì ho iniziato a giocare come professionista. Iniziare in A così giovane non capita a tutti, mi sento fortunato, oltretutto con la squadra della mia città. Di fatto è stato come realizzare un sogno poi chiaramente le strade alle volte si devono dividere ma l’affetto per questi colori è sempre grande. Poi tra i tanti ricordi che ho c’è quello del playout vinto col Bari nel 2004, con l’andata persa 1-0 al San Nicola e con un ritorno giocato alla grande, soprattutto nel secondo tempo. Vincemmo nel recupero e ricordo che è stata un’emozione fortissima.

A proposito di playout, proprio come 15 anni fa oggi il Venezia si gioca la salvezza nello spareggio contro la Salernitana. Anche alla luce dell’andata, che partita pensa possa essere quella di domenica?

A prescindere dal gol di Zigoni, direi che è una gara apertissima. Lo dico perché ho visto un Venezia vivo praticamente sempre, capace di reagire a una Salernitana che ha approcciato il match benissimo trovando subito il doppio vantaggio. Però i ragazzi di Cosmi sono stati bravissimi a non perdersi d’animo, a creare tantissime palle gol. La rete è arrivata alla fine meritatamente ma secondo me avrebbero potuto farne anche altre. Perciò domenica mi aspetto una partita dal pronostico tutt’altro che scontato. Chiaramente il Venezia deve vincere, quantomeno per arrivare ai supplementari o ai rigori, ma in queste gare serve grande lucidità e pazienza.

Cambiamo per un attimo discorso. L’Italia Under 20 al Mondiale si giocherà l’accesso alla semifinale contro il Mali. Lei ha vinto un argento nell’Europeo Under 19 nel 1999, quando giocava in B. Ecco, secondo lei, quanto la cadetteria può aiutare le nazionali e il movimento calcistico del nostro Paese?

La B è fondamentale, soprattutto per i giovani. Ce lo dimostrano i fatti. Tante squadre puntano molto sui settori giovanili e non hanno paura a raccogliere i frutti del loro lavoro mandando in campo subito i giovani. Quello cadetto è sempre stato un campionato utile per crescere e negli ultimi anni lo è di più anche, forse, per la mole di stranieri che gioca in Serie A. La speranza è che questi ragazzi possano trovare spazio perché sono molti quelli di talento e lo abbiamo visto anche con le convocazioni nelle varie rappresentative.

Chiudiamo parlando di lei. Cosa fa adesso e cosa vuole fare da grande?

Avevo in mente di continuare a giocare ancora qualche anno, poi però il mio fisico non mi ha assistito. Ho avuto qualche problema al ginocchio e allora ho deciso di fermarmi. Adesso, insieme ad un altro portiere molto bravo come Aprea, che è anche un grande amico, gestisco una scuola per portieri che direi è unica nel suo genere. Abbiamo circa 100 iscritti che vengono da tutta la zona del veneziano e si affidano a noi per gli allenamenti quotidiani. Poi, a parte questo, sto prendendo il patentino per preparatore dei portieri. Insomma il calcio resta la mia passione e non ho intenzione di metterlo da parte.