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ESCLUSIVA TB – Sforzini: “Bari? Per vincere devono allinearsi tutti i pianeti. Avellino possibile rivelazione. Occhio a mister Chiappella. Palermo nel cuore. Monza da primi posti. Ho capito che voglio fare il ds”

ESCLUSIVA TB – Sforzini: “Bari? Per vincere devono allinearsi tutti i pianeti. Avellino possibile rivelazione. Occhio a mister Chiappella. Palermo nel cuore. Monza da primi posti. Ho capito che voglio fare il ds”
Sforzini
© foto di ascolicalcio1898.it
Oggi alle 08:00Primo piano
di Marco Lombardi

Ascoli è stata la sua palestra, qui ha imparato i segreti del mestiere di direttore sportivo. Scaduto il contratto con il club marchigiano, che nel frattempo ha cambiato proprietà, Ferdinando Sforzini, già bomber della Serie B (267 presenze e 81 gol), è in attesa ora di una nuova chiamata.

Direttore, il Bari si muove con decisione sul mercato: tante le trattative in via di definizione, ma cosa manca per fare il salto di qualità?

“Bari è una piazza molto esigente, che giustamente pretende una squadra in grado di disputare un campionato importante, quantomeno migliore di quello della passata stagione che ha creato un po’ di malcontento. Ma credo che il direttore sportivo si stia muovendo bene e, complice l’arrivo di Caserta, la squadra possa centrare i playoff. Fermo restando che la B è talmente difficile, equilibrata ed imprevedibile, che può succedere di tutto. Per vincere, infatti, si devono allineare tutti i pianeti, ma spesso si levano mugugni che impediscono di creare quella ‘magia’ di cui parla Silvio Baldini”.

Se il Bari è attivissimo, l’Avellino è scatenato: già una mezza dozzina di colpi in entrata. Gli irpini potrebbero emulare le gesta della Juve Stabia?

“L’Avellino si riaffaccia in B sull’onda dell’entusiasmo straripante che gli deriva dal campionato di C vinto meritatamente. Ha messo a segno dei colpi importanti, in primis davanti con Favilli. Senza dimenticare che in rosa ci sono già attaccanti del calibro di Facundo Lescano e Patierno. A mio parere l’Avellino, forte dell’entusiasmo di cui dicevo e non avendo cambiato allenatore, potrebbe essere una delle rivelazioni del campionato”.

Torna in B l’Entella, che si è affidata a uno dei tecnici emergenti più gettonati in circolazione.

“Chiappella, ex tecnico della Giana Erminio, è sicuramente uno degli allenatori più preparati e attenzionati. A Chiavari trova un ambiente sereno e tranquillo come quello di Gorgonzola e una società che lavora egregiamente, quindi sono dell’idea che farà bene. Proprio questa scelta, nonostante egli avesse tante richieste, potrebbe risultare azzeccatissima”.  

Schivata una clamorosa retrocessione in Serie C, quale futuro per la Samp?

“Innanzitutto deve chiudere prima possibile per l’allenatore, in modo tale da programmare. Certo, quando ti chiami Sampdoria sei obbligato a disputare campionati di vertice, almeno in B, diversamente da quanto è accaduto nell’ultimo anno, ma nel calcio i nomi e il blasone contano sempre meno: è la ‘fame’ che fa la differenza. Di più, a volte c’è proprio la troppa pressione all’origine di stagioni fallimentari”.

Grande entusiasmo, invece, a Palermo per l’arrivo di Pippo Inzaghi. ‘Mister promozione’ può riuscire a compiere un’altra impresa delle sue?

“Palermo è una piazza che ho particolarmente a cuore, avendo giocato lì, e ho notato che si è ricreato un entusiasmo incredibile con l’avvento di Inzaghi. Ovviamente parliamo di un’altra società chiamata sempre e comunque a lottare per il vertice. Mi auguro che questo sia l’anno giusto per tutti (città, ambiente…), perché Palermo merita la Serie A”.

Quanto perde il Modena privandosi di Palumbo, diretto proprio a Palermo?

“Sicuramente perde un giocatore molto importante… Però sono convinto che il Modena, con una guida esperta come Sottil, potrà tranquillamente lottare per un piazzamento nei playoff”.  

Si è chiusa l’era Berlusconi a Monza. Con l’avvento degli americani, i brianzoli saranno la squadra da battere?

“Metterei il Monza ai primissimi posti insieme a Venezia, Palermo ed Empoli. Senza tralasciare lo stesso Spezia, che perde Pio Esposito, sì, ma inserirà Vlahovic e può ancora contare su D’Angelo in panchina, una garanzia. Detto questo, il Monza sarà sicuramente una delle pretendenti alla vittoria finale”.

Cosa le ha insegnato la prima esperienza nelle vesti di direttore sportivo, in quel di Ascoli?

“È stata un’esperienza molto formativa, peccato non essere ripartito… Sono subentrato a stagione in corso: prima ricoprivo il ruolo di club manager, poi da fine dicembre 2024 ho assunto l’incarico di direttore sportivo. Quindi non ho potuto costruire la squadra, sebbene sulla carta fosse molto competitiva, però ho imparato tanto. Ripeto, mi sarebbe piaciuto ripartire per costruire un percorso tutto mio, senza dover intervenire a gennaio per apportare correttivi alla squadra, perché un conto è scegliere l’allenatore e allestire la rosa dall’inizio, un altro è trovarsi catapultato in corso d’opera. Però è stata una grandissima esperienza, peccato che il patron Pulcinelli abbia ceduto la società… Ora attendo l’occasione giusta per ripartire, facendo tesoro della tappa di Ascoli, perché ho capito che voglio fare il direttore sportivo”.     

  

   

    

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