ESCLUSIVA TB - Avellino, il ds Aiello: “Biancolino ha meritato la conferma. Mercato? Da snellire la lista over, poi 3-4 elementi di categoria e under di prima fascia. Niente voli pindarici, vogliamo consolidare la B. Format a 22? No, grazie"

Ritrovata la Serie B dopo un’odissea di sette anni, l’Avellino inizia a pianificare la stagione 2025-26 ripartendo dalle certezze: il ‘Pitone’ Raffaele Biancolino siederà ancora sulla panchina dei Lupi; dietro la scrivania, invece, a tessere la tela del mercato ci sarà il direttore sportivo Mario Aiello, intervenuto ai nostri microfoni.
Direttore, conquistata la promozione in Serie B, si riparte con mister Biancolino.
“Sì, perché ha meritato sul campo l’opportunità di guidare l’Avellino anche nella categoria superiore. Vale per lui e, a quanto pare, anche per me”.
Quali sono le priorità sul mercato, in vista della prossima stagione?
“Innanzitutto dobbiamo gestire un po’ le uscite, perché abbiamo un sovrannumero di giocatori rispetto a quanto consentito dalla lista over; una volta sistemato questo aspetto, faremo almeno 3-4 innesti di categoria ai quali aggiungeremo giocatori under, ci auguriamo, di prima fascia”.
Con l’obiettivo di consolidarsi in categoria.
“L’attuale proprietà si troverà ad affrontare per la prima volta il campionato cadetto, quindi è giusto tenere i piedi per terra ed evitare i voli pindarici. Dovremo stabilizzarci in Serie B, creando le basi affinchè in futuro l’Avellino possa arrivare a giocarsi il campionato e salire ulteriormente di livello”.
La Juve Stabia può essere un modello di riferimento?
“Sì, per il campionato importante che ha fatto, superiore agli obiettivi iniziali; no, dal punto di vista dei progetti e degli organici, perchè Avellino è una piazza diversa, più esigente”.
Che opinione si è fatto della bufera che ha travolto la cadetteria?
“Siamo perplessi, anche perché veniamo da una situazione per certi versi analoga in C e francamente speravamo di esserci lasciati tutto alle spalle. Invece prendiamo atto che ci sono criticità anche in B. Ora ci auguriamo che tutto possa chiudersi per il meglio, in tempi brevi e soprattutto nel rispetto delle regole”.
Si è ventilata anche la soluzione di un format a 22 squadre, sebbene le resistenze per ovvi motivi siano fortissime.
“Sicuramente sarebbe un format anomalo, non ripetendosi da tanti anni, che implicherebbe uno stravolgimento radicale: sul piano dell’organico, perché si tratta di gestire un maggior numero di giocatori per far fronte a un campionato già di per sé lungo, e anche sul versante economico, perché una cosa è dividere i 6 milioni di mutualità che provengono dalla Serie A per 20 squadre e un’altra per 22…”.
Quale sarà la quarta promossa dalla Lega Pro?
“Ci troviamo in una fase nella quale i valori tecnici hanno un’importanza relativa, adesso sono preponderanti gli aspetti fisici e mentali, per cui chi arriverà meglio in fondo riuscirà a spuntarla”.
E invece la terza a salire in Serie A?
“Vale un po’ lo stesso discorso fatto per la C… Certo, Cremonese e Spezia hanno organici più importanti, però la stessa Juve Stabia, un po’ perchè vive sulle ali dell’entusiasmo, un po’ per quegli aspetti psico-fisici di cui dicevo poc’anzi, potrebbe anche fare il grande colpo”.