Criscitiello tuona: "Gravina non può decidere chi deve vivere e chi deve morire. Perchè non si chiede di chi sia realmente la Sampdoria?"

Nel suo consueto editoriale su Sportitalia.it, il direttore Michele Criscitiello ha lanciato strali all'indirizzo del presidente della FIGC Gabriele Gravina.
Di seguito un estratto.
"Uno dei più grandi scandali del calcio si è consumato la scorsa primavera quando l’abuso di potere del palazzo ha sovrastato la decisione del campo. Lì è morto il calcio: una squadra già retrocessa che disputa il play out, si salva, manda in C un’altra squadra che seppur scarsa comunque si è ritrovata un finale di stagione falsato. Se ne è parlato 5 minuti perché non conveniva a nessuno accendere i riflettori su una storia tristemente italiana e volgarmente manovrata [...].
Gravina è il vero colpevole di questa storia. Dovrebbe vigilare ma non vigila. Dovrebbe comandare ma non comanda. Si sceglie il nemico e lo uccide. Si sceglie l’amico e lo protegge. Basta figli e figliastri ma soprattutto basta riscrivere le classifiche a proprio piacimento. Non può essere un Presidente federale a decidere chi deve vivere e chi morire [...]
Perché Gravina non si è mai chiesto di chi sia realmente la Sampdoria? Accetta in casa sua uno sconosciuto: Joseph Tey. Di questa persona non sappiamo nulla; aziende, fatturati e neanche la sua voce conosciamo. La Figc non può dare una società così gloriosa nelle mani del primo che capita. I suoi capitali per “salvare” la Samp da dove arrivano? Gravina ne è a conoscenza? Stiamo parlando di un imprenditore con base a Singapore che non ha mai avuto a che fare con lo sport e che decide di comprare la Sampdoria in Italia, in una categoria con poche luci della ribalta. Sapendo che in Italia il calcio non è business ma perdita. Comanda chi non figura: lo scorso anno Alessandro Messina e quest’anno Nathan Walker. La figura di Matteo Manfredi non basta più. Il figlio di Mancini che si trasforma in Direttore e i risultati sono evidenti a tutti. I disastri sono tanti ed oggettivi a tal punto da far intervenire il Palazzo [...]".