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CorSport: "Palermo, Stulac l’organizzatore: 'Io, Pirlo e il sogno A'"

CorSport: "Palermo, Stulac l’organizzatore: 'Io, Pirlo e il sogno A'"TuttoB.com
Stulac
© foto di Image Sport
domenica 25 settembre 2022, 10:08Palermo
di Marco Lombardi

"Palermo, Stulac l'organizzatore: 'Io, Pirlo e il sogno A'", titola il Corriere dello Sport in edicola oggi. 

Leo Stulac, ma è vero che il suo mestiere va scomparendo? «Quello di centrocampista arretrato? È vero, purtroppo. E mi permetto di dire che è un peccato. Qualsiasi squadra avrebbe bisogno di un buon regista».

Uno come lei? «Uno come Andrea Pirlo. È sempre stato il mio modello: la visione di gioco, la precisione dei passaggi. Non ricordo come stesse in campo il mio allenatore Corini, però mi rendo conto quando parliamo che mi capisce al volo. E io capisco lui».

Come allenatore Pirlo non ha avuto lo stesso successo. «Sono due mestieri diversi. E poi Pirlo non ha avuto la possibilità di accumulare abbastanza esperienza. Gli darei tempo. Io oggi come oggi non mi vedo in quel ruolo. Bisogna parlare tanto e a me non va».

Lei e il Palermo siete qui dove si allenano i fuoriclasse del Manchester City e dove Guardiola dirige la squadra. È solo un viaggio di lavoro o riuscite ancora ad avvertire un po’ di passione rispetto a queste cose? «Lei parla a me di passione? Guardi qui, la parola “Passion” ce l’ho tatuata bella grande sulla coscia. Certo che è appassionante stare qui, capire come si lavora in realtà così grandi. Non nascondo che viene la voglia di restarci, persino».

Pensa di poter migliorare ancora, a due giorni dai ventotto anni? «Come qualsiasi altro giocatore. Secondo me non si arriva mai a un punto in cui si deve dire: ecco, ho dato il meglio di me».

Ha un’ampia esperienza di Serie A, si ritrova in B. Che cosa cambia? «Di sicuro in A c’è una qualità maggiore. In B bisogna arrivare mentalmente preparati a cambiare il modo di muoversi, aspettarti un impegno psicofisico più intenso. Qui non si gioca a calcio tanto quanto vorremmo. Sono più battaglie che partite. Proprio per questo è un campionato molto difficile».

E il Palermo ne verrà a capo? «Con il lavoro quotidiano. Senza stare troppo a pensare agli obiettivi che ottieni e a quelli che ti sfuggono. Bilanci solo alla fine del torneo» [...].