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Criscitiello: "Monza, senza Fininvest si chiude un'era. Che difficilmente tornerà"

Criscitiello: "Monza, senza Fininvest si chiude un'era. Che difficilmente tornerà"TuttoB.com
Criscitiello
Oggi alle 11:29Monza
di Marco Lombardi

Come scrive Michele Criscitiello nel suo consueto editoriale su Sportitalia.it, l’eredità calcistica di Silvio Berlusconi resta una delle più luminose ma anche una delle più fragili del panorama sportivo italiano. L’ex premier ha raggiunto ogni traguardo possibile, ma dopo la sua scomparsa il calcio italiano si è accorto di un vuoto: Berlusconi non è riuscito a seminare nella nuova generazione, almeno non come aveva fatto nel mondo dell’impresa o della televisione.

Il direttore di Sportitalia, Criscitiello, evidenzia come la passione per il calcio fosse esclusivamente di Silvio, mentre Piersilvio Berlusconi ha sempre mantenuto un approccio pragmatico, più vicino alla televisione e ai numeri che al pallone. «Piersilvio non è un drogato di calcio», scrive Criscitiello, ricordando che la famiglia Berlusconi, insieme a Marina, non ha mai voluto disperdere risorse in uno sport che raramente produce ritorni economici.

Il Monza, spiega ancora Criscitiello su Sportitalia.it, è stato l’ultima grande scommessa vinta in tandem con Adriano Galliani, più che un progetto ereditato dalla famiglia. Una vittoria sportiva e simbolica, che ha riportato una città storicamente ai margini del grande calcio fino alla Serie A. Tuttavia, l’editoriale sottolinea che «i cicli non sono eterni»: la scomparsa di Silvio e l’età avanzata di Galliani hanno chiuso un’epoca.

Criscitiello ricorda come il Monza, fino all’arrivo del duo Berlusconi-Galliani, fosse sempre rimasto tra Serie C e B, schiacciato dalla concorrenza di Milan, Inter, Juventus, e più recentemente Atalanta e Como. Galliani – definito «uomo di potere e di equilibrio» – non è mai stato un investitore diretto, ma un manager fedele che ha saputo trasformare i budget Fininvest in risultati concreti. «Di un Adriano, per i Berlusconi, ne nasce uno ogni cent’anni», sottolinea Criscitiello, ricordando la lealtà di un dirigente che non ha mai tradito la sua storia.

Nel finale del suo editoriale, pubblicato su Sportitalia.it, Criscitiello analizza anche le ombre dell’ultimo periodo: scelte tecniche discutibili – da Nesta in panchina agli investimenti su Petagna e Bianco – e un futuro incerto legato all’arrivo di nuovi proprietari, di cui si sa poco. Alla guida tecnica c’è Burdisso, figura non amata dal mondo calcistico, e la sensazione è che la Serie A, per il Monza, possa presto diventare un miraggio.

«L’ingratitudine nel calcio è la regola – conclude Criscitiello – ma se il Monza ha vissuto anni stupendi lo deve soprattutto a Galliani. Ora, senza Fininvest, si chiude un ciclo e si chiude un’era». Un’era fatta di passione, visione e gestione, che difficilmente tornerà in un calcio sempre più popolato da fondi, bilanci in rosso e dirigenti senza radici nel gioco.