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Lecce, occhi puntati su Sgrigna e Fatic

Lecce, occhi puntati su Sgrigna e FaticTuttoB.com
© foto di Federico De Luca
martedì 8 giugno 2010, 09:00Lecce
di Francesco Rossi
fonte lecceprima

Il fantasista vicentino Alessandro Sgrigna (29 anni) e il difensore genoano Ivan Fatic (21) potrebbero essere i primi colpi a breve termine. Di Michele dovrà accettare di abbassare l'ingaggio

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Questa settimana il Lecce inizierà a definire le prime operazioni di calciomercato. E da qui all’inizio del prossimo campionato di serie A se ne leggeranno delle belle: del resto, bisogna pur attraversare la lunga canicola estiva iniettando flussi di adrenalina nelle vene del tifoso propenso ad abbandonarsi, sotto l’ombrellone, a infinite quanto inutili discussioni.

Prima eravamo un Paese di allenatori, adesso siamo un po’ tutti anche degli ottimi direttori sportivi, grazie ad un decennio di dedizione al Fantacalcio, nel quale devi avere l’occhio lungo per intuire il talento laddove gli altri vedono solo mediocrità ma anche il braccino corto per rispettare gli equilibri di bilancio. Meno male che Gigi De Canio è sia uno che l’altro, ma non avrà certo a disposizione trecento fantamilioni. Non sarà affatto facile, nella veste di manager, allestire una squadra che possa ben figurare nella massima serie.

Non lo sarà per una serie di motivi: per la situazione economica generale, innanzitutto; solo sei o sette società possono permettersi acquisti di un certo livello mentre le altre aspettano di rimessa l’effetto domino che di solito si scatena quando viene messo a segno un colpo eclatante. Nell’attesa bisogna pur darsi da fare per definire i tasselli fondamentali di un mosaico che poi sarà eventualmente impreziosito da un colpo ad effetto, il classico fuoco d’artificio a beneficio della piazza.

Di certezze però, al momento, ce ne sono solo due: il budget a disposizione del tecnico materano sarà in linea con la dottrina dell’austerity che in via Templari ha ottimi interpreti. E, secondo caposaldo, con quel budget bisogna ricostruire un organico di cui, ad oggi, sono parte integrante solo Rosati, Mesbah, Ferrario, Fabiano, Giuliatto, Vives e Corvia. A questo manipolo di superstiti potrebbe aggiungersi capitan Giacomazzi: nonostante si vociferi di un’offerta del West Ham, l’uruguagio – 33 anni a novembre – e la società giallorosa dovrebbero trovare un accordo per il prolungamento del contratto.

Sul piede di partenza – salvo improbabili quanto graditi colpi di scena - Gianni Munari che, dopo l’ottimo campionato disputato, tornerà a Palermo per restarci o, in alternativa, per essere girato questa volta ad una squadra di medio-alta classifica. Per quanto riguarda David Di Michele, né il giocatore né la società di appartenenza, il Torino, sembrano propensi ad un riavvicinamento, ma per rimanere nel Salento il redivivo attaccante dovrà accettare un taglio all’ingaggio.

Irrobustire la spina dorsale della squadra, al momento ridotta ai minimi termini, è dunque l’obiettivo prioritario: il fantasista vicentino Alessandro Sgrigna (29 anni) e il difensore genoano Ivan Fatic (21) potrebbero essere i primi colpi a breve termine; aggregare giovani, ma non allo sbaraglio, il passaggio parallelo. Nel solco dell’operazione Bertolacci, una sorta di manifesto programmatico del De Canio pensiero, il Lecce è alla ricerca di calciatori da consacrare: è di queste ore la notizia di un concreto interessamento per il centrocampista francese della Roma Ricardo Faty rientrato quest’anno alla Roma dopo un bel torneo a Nantes, e di cui s’era già parlato, blandamente, nei mesi scorsi.

Più immediata ancora la trattativa con l’Inter per la punta Mattia Destro e il centrocampista sloveno Renè Khrin, ma c’è da spuntarla su concorrenti agguerrite come Parma, Udinese e Palermo. Molto complicata ma non impossibile la strada che porta ad Alessio Cerci della Roma, sul quale anche il Bari targato Angelozzi-Ventura ripone grandi speranze. Ventura lo ha già allenato a Pisa con straordinari risultati ma il Lecce può vantare ottimi rapporti con la società capitolina, come dimostrano gli intrecci di mercato degli ultimi anni.

Con Marilungo di ritorno alla Samp, il candidato più accreditato per fare compagnia a Daniele Corvia nel reparto avanzato è il molisano Mirko Antenucci, classe 1984, che ad Ascoli ha fatto faville (24 centri). Meno concreta la strada che porta al bomber del Cittadella Matteo Ardemagni, 22 gol e tanti importanti estimatori. Praticamente sfumata la possibilità di ingaggiare Mauricio Pinilla del Grosseto e Abdelkader Ghezzal che di giallorosso, almeno per il momento, avrà solo il compagno di nazionale algerina Djamael Mesbah ai mondiali in Sudafrica.

Per De Canio, insomma, la strada è insidiosa quanto i tornanti che lo porteranno a Tarvisio, anche quest’anno sede del ritiro precampionato. Il buon Gigi, dopo aver puntato i piedi un paio di volte per rivendicare la centralità e l’autonomia del suo ruolo rispetto a qualche insofferenza per la novità della sua figura, ha la fiducia di tutto l’ambiente: mai come nel suo caso, tifoseria, proprietà e addetti ai lavori sembrano compatti al suo fianco.

Una bella responsabilità, non c’è che dire. Una sfida con molti rischi, ma per questo molto affascinante; è lui, infatti, il terminale del mercato giallorosso oltre che il demiurgo che dovrà dare forma alla squadra che andrà in campo. Sarà lui il primo a essere chiamato sul banco degli imputati se le cose non dovessero andare bene, questo De Canio lo sa. Ma è anche il primo tecnico a poter tracciare una strada nuova nel modo di fare calcio in Italia, con lo scopo di guarire Lecce e il Lecce dalla “sindrome dell’ascensore”. De Canio è un combattente, sornione ma determinato: affronterà quest’ennesima scommessa al meglio delle sue possibilità. Sempre che lo mettano in condizioni di farlo, senza alcuna riserva