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Frosinone, Castagnini si presenta: "Onorato e molto motivato, spero di essere all'altezza di questo club"

Frosinone, Castagnini si presenta: "Onorato e molto motivato, spero di essere all'altezza di questo club"TuttoB.com
Castagnini
© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net
ieri alle 23:45Frosinone
di Marco Lombardi

Renzo Castagnini è stato presentato, oggi, in conferenza stampa come nuovo ds del Frosinone; raccoglie l'eredità di Guido Angelozzi, passato al Cagliari. 

 «Lavorare per il Frosinone, dopo quello che è successo a Brescia, non lo avrei mai pensato. Sono onorato e molto motivato» ha dichiarato Castagnini. «Spero di poter essere all’altezza di questo club, un club importante. Prendo il posto di un direttore di grandissimo livello ma questo non mi spaventa, mi dà stimoli e attenzione».

La prima ufficialità riguarda la panchina: «L’allenatore per la prossima stagione sarà Massimiliano Alvini. Già da qualche giorno ci parliamo e abbiamo optato per lui».

Sui giovani e la visione societaria ha aggiunto: «Non ci deve spaventare giocare con i giovani. Nella mia carriera ho sempre vinto campionati con i giovani, perché danno soddisfazioni e non è solo l’aspetto economico che fa sì che si possa costruire una squadra giusta e divertente, che lotta».

A proposito del reparto offensivo e delle difficoltà nel trovare il profilo ideale: «Se uno riesce a indovinarli è a metà dell’opera. I giocatori che arriveranno sono tutti giusti e studiati, ma non credo che con i soldi si possano fare cose migliori. Abbiamo scelto un allenatore che riteniamo sia un valore aggiunto e questa riteniamo essere l’arma per colmare il gap».

Sul possibile arrivo di Gabriele Gori: «Ci stiamo lavorando. Siamo abituati a comunicare gli acquisti quando le cose sono definite. Quando un giocatore fa 28 gol, è un giocatore importante. Ci vuole anche un po’ di fortuna».

Capitolo prestiti, con una linea netta: «Sui prestiti sono d’accordo con il presidente. Ne faremo il meno possibile. Ci vorrà un po’ di tempo per fare le cose».

Castagnini ha poi ribadito la centralità del merito, a prescindere dall’età: «Quando inizieremo il ritiro non ci saranno giovani o vecchi ma ragazzi che giocano a pallone. Non c’è carta di identità che tenga».

E infine ha parlato anche del suo rapporto con i calciatori: «Ai miei giocatori voglio bene ma non mi innamoro di loro. Devo essere loro d’aiuto».

Un passaggio anche sul tecnico Alvini: «A mio modo di vedere ha dimostrato di essere il valore aggiunto della squadra in diversi anni. Ricordo a Perugia, a Reggio Emilia… Poi per qualche anno non ha fatto bene ma è così».

Sulle operazioni di mercato: «Sono arrivato da poco, ho avuto poca libertà fino ad ora. Vedremo nei prossimi giorni».

Sul tema dell’esperienza, il direttore sportivo ha chiarito: «La carta d’identità sono le partite. Quando hai 80 partite ma non sei giocatore, non fai nulla».