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Pescara, Sebastiani: "Se non si riuscisse a ripartire dovremo accettarlo. Il rischio più grande è rovinare anche la prossima stagione"TuttoB.com
Sebastiani
giovedì 16 aprile 2020, 23:10Pescara
di Marco Lombardi

Pescara, Sebastiani: "Se non si riuscisse a ripartire dovremo accettarlo. Il rischio più grande è rovinare anche la prossima stagione"

Ai microfoni di TMW Radio, Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha parlato del protocollo di garanzia predisposto dalla commissione medica della FIGC per la ripartenza del calcio italiano, a iniziare dalla Serie A: «Il protocollo dal punto di vista medico non fa una grinza, è giustissimo ed è stato fatto da personalità importanti che sanno che quarantena e distanziamento sono l’unico modo per evitare contagi, ma è di difficile applicazione. Noi della Serie B dovremmo organizzarci: nessuna società credo abbia un centro sportivo con stanze interne, vanno trovati alberghi nelle vicinanze adibiti solo ad ospitare tesserati e staff. Anche i lavoratori dell’albergo stesso, e penso a cuochi ma anche personale vario, dovrebbe rimanere sempre all’interno della struttura. Credo sia difficile obbligare persone a rimanere lì notte e giorno per sessanta giorni. Ci adegueremo ma dovremo capire come sono i tempi, e se non ci sono scadenze, perché il problema vero è questo: capire se si possono allungare contratti e prestiti. Di chiarezza ne è stata fatta poca. L’alternativa è cristallizzare tutto e ritrovarsi per la stagione prossima? Ci sono problemi, ma se vogliamo ricominciare a tutti i costi non dobbiamo darci una data, pensare che se la B torna a giocare a giugno e finisce ad agosto non ci sono questioni. Sento sempre parlare di cause e tribunali pieni, ma siamo in emergenza e la forza maggiore dovrebbe impedirci di dire stronzate. A chi si fa causa, al Coronavirus? Meglio stare zitti a volte. Qualcuno avrà un vantaggio, qualcun altro sarà danneggiato, ma è così. Non c’è nessuno che non voglia ripartire, per una serie di motivazioni. Se poi non ci si riuscisse, e al primo posto viene la salute, vuol dire che qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di decidere, e noialtri dovremo accettarlo, perché il rischio grosso sarebbe di rovinare anche la prossima stagione».

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