Menu Primo pianoCalciomercatoIntervisteEsclusive TBCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie B avellinobaricarraresecatanzarocesenaempolifrosinonejuve stabiamantovamodenamonzapadovapalermopescarareggianasampdoriaspeziasudtirolveneziavirtus entella
TMW Scommesse

Serie B, quali potrebbero essere i verdetti della stagione 2025/2026

Serie B, quali potrebbero essere i verdetti della stagione 2025/2026TuttoB.com
ieri alle 23:30Flash news
di Redazione TuttoB

La Serie B 2025-2026, 94ª edizione del campionato cadetto italiano, vede ai nastri di partenza 20 squadre agguerrite. Il torneo è iniziato il 22 agosto 2025 e terminerà il 10 maggio 2026, mettendo in palio tre promozioni in Serie A (due dirette più una tramite play-off) e decretando quattro retrocessioni in Serie C: tre dirette (per le squadre classificate dal 18º al 20º posto e, in alcuni casi, anche per la 17ª) più un’ulteriore tramite play-out, che si disputa soltanto se il distacco tra 16ª e 17ª non supera i 4 punti.



Tra le partecipanti ci sono club blasonati appena scesi dalla A - Empoli, Venezia e Monza - e formazioni neopromosse dalla C come Avellino, Padova, Pescara e Virtus Entella, oltre a tante piazze storiche desiderose di riscatto.



Il mix di favorite e outsider rende il campionato altamente imprevedibile: basti pensare che dopo due giornate nessuna squadra era a punteggio pieno (evento che non accadeva da 15 anni), con ben otto team appaiati in vetta. In questo contesto, proviamo ad analizzare le ambizioni delle varie squadre, tra chi lotta per la promozione e chi per la salvezza, seguendo tutte le ultime news sportive.

Le favorite per la promozione

In cima alla lista delle pretendenti alla promozione spiccano alcune squadre costruite per puntare subito alla Serie A. Secondo l’esperto Pierpaolo Bisoli, tecnico dalla lunga esperienza in cadetteria, ci sono tre squadre su tutte: Monza, Venezia e Palermo, considerate “superiori alle altre” perché dotate di giocatori “fuori categoria”, come li ha definiti Bisoli in una recente intervista. Queste tre formazioni dispongono di organici di alto livello per la Serie B e partono con il favore dei pronostici per occupare i due posti validi per la promozione diretta (oltre a essere forti candidate anche nell’eventuale playoff).



Palermo: il club rosanero “sogna in grande” dopo la deludente stagione scorsa e ha affidato la panchina a Filippo Inzaghi, allenatore che vanta già due promozioni dalla B in carriera. La scelta di Super Pippo indica chiaramente le ambizioni del Palermo, confermate da un mercato importante: sono arrivati diversi rinforzi dalla A (ad esempio Augello, Gyasi e Bani), oltre a elementi di qualità per la categoria come Palumbo. Già a gennaio il Palermo aveva ingaggiato il bomber finlandese Joel Pohjanpalo, che in coppia con Matteo Brunori promette scintille offensive. Con questa rosa profonda ed esperta, i siciliani rientrano di diritto nel lotto delle squadre da battere per la promozione.



Monza: reduce da una retrocessione dolorosa dopo tre anni di Serie A, la squadra brianzola ha vissuto un’estate movimentata sul piano societario. L’80% del club è passato sotto il controllo di una nuova proprietà americana, con l’ingresso del gruppo Beckett Layne Ventures, e il neo-direttore sportivo Nicolás Burdisso si è messo subito al lavoro per allestire un organico competitivo. Nonostante gli scossoni iniziali – tra cessioni dei giocatori più onerosi e cambio di allenatore – il Monza resta una corazzata per la B. Bisoli lo include tra le favorite assolute, perché dispone ancora di elementi di qualità superiore alla media. I biancorossi hanno puntato su un mix di esperienza e nuovi innesti: ad esempio stanno riportando in rosa il talentuoso trequartista Galazzi e hanno ingaggiato il portiere Thiam, protagonista in B nelle ultime stagioni. L’incognita principale riguarda il necessario assestamento dopo la rivoluzione estiva, ma se il nuovo tecnico (Paolo Bianco) riuscirà a dare identità alla squadra, il Monza ha tutto per stare stabilmente ai piani alti.



Venezia: anche i lagunari, retrocessi dalla A dopo una sola stagione, ambiscono a un immediato ritorno in massima serie. La società ha affidato la panchina a Giovanni Stroppa, allenatore esperto che cerca riscatto dopo la breve esperienza in A con la Cremonese. Stroppa sta plasmando un “nuovo Venezia” con un modo diverso di giocare: come lui stesso ha dichiarato nel ritiro estivo, ci vorranno tempo e pazienza per assimilare i nuovi schemi, ma l’entusiasmo attorno alla squadra è straordinario. Il Venezia può contare su una rosa ambiziosa, sostenuta da una tifoseria calorosa (letteralmente “sommersa dall’entusiasmo” a inizio preparazione). Se i nuovi automatismi tattici si consolidano, gli arancioneroverdi hanno le carte in regola per stare in cima alla classifica.



Accanto a queste tre grandi favorite, meritano menzione altre due squadre dal pedigree recente in Serie A: Empoli e Spezia.

L’Empoli è tornato in B dopo quattro anni e ha subito dichiarato l’intenzione di “tornare immediatamente da dove è venuto”, affidandosi in panchina a Guido Pagliuca (tecnico protagonista di un’ottima annata alla Juve Stabia) al posto di D’Aversa.



I toscani hanno mantenuto uno zoccolo duro di giocatori di valore e, con un allenatore grintoso come Pagliuca, puntano a disputare un campionato di vertice. Discorso simile per lo Spezia, che dopo due anni dall’addio alla A ha confermato Luca D’Angelo alla guida tecnica con l’obiettivo di lottare per la promozione.

I liguri hanno però scelto una strategia diversa sul mercato: invece di puntare su nomi altisonanti, hanno investito su giovani di prospettiva. In attacco sono arrivati i talenti Gabriele Artistico (di proprietà del Lazio) e Vanja Vlahovic (dal settore giovanile dell’Atalanta), oltre al difensore classe 2004 Onofri, protagonista in Serie D la scorsa stagione.



Mister D’Angelo ha chiesto rinforzi con fame e sta costruendo una squadra più sbarazzina: la scommessa è che l’entusiasmo dei giovani possa compensare la minore esperienza. Se il mix funzionerà, lo Spezia rimarrà agganciato alle zone alte della classifica, pronto ad approfittare di eventuali passi falsi delle big.



Outsider e lotta playoff

Dietro alle corazzate appena citate c’è un “gruppone di formazioni sostanzialmente equivalenti”, composto da squadre ambiziose che puntano quantomeno a qualificarsi per i playoff e, magari, a inserirsi nella corsa alla promozione diretta se una delle favorite dovesse rallentare.



In testa a questo gruppo degli outsider troviamo sicuramente il Bari, indicato da molti come possibile quarta forza del campionato. I Galletti pugliesi vengono da un’annata tribolata (9° posto nel 2024/25 e playoff sfumati all’ultimo), ma hanno cambiato marcia in estate: la panchina è stata affidata a Fabio Caserta e la rosa è stata profondamente ritoccata.



In attacco il Bari ha deciso di puntare su bomber navigati in categoria: sono arrivati Gabriele Moncini (54 reti in B in carriera) e Christian Gytkjær, centravanti danese in cerca di riscatto dopo la parentesi opaca a Venezia. In difesa il colpo è il greco Nikolaou, prelevato in prestito dal Palermo.



La dirigenza biancorossa ha operato da protagonista sul mercato e ora soffia un vento nuovo a Bari: l’organico sembra attrezzato per centrare quei playoff sfuggiti l’anno scorso. In una piazza calda e ambiziosa (oltre 20mila abbonati al San Nicola), l’aspettativa è di tornare almeno a lottare per la Serie A, e Caserta è chiamato a trovare l’amalgama giusta per non deludere queste aspettative.



Un’altra squadra da tenere d’occhio è il Catanzaro, che nella scorsa stagione ha sorpreso molti arrivando fino alla semifinale playoff (eliminando il Cesena ai quarti e uscendo di misura contro lo Spezia).



I calabresi hanno avuto un rendimento altalenante l’anno scorso, ma hanno mostrato un potenziale importante. Per provare “l’assalto al sogno Serie A” ancora una volta si sono affidati a un giovane tecnico emergente: Alberto Aquilani, ex centrocampista di caratura internazionale alla prima esperienza su una panchina professionistica.



Aquilani cercherà di portare freschezza e idee nuove, probabilmente puntando su un gioco propositivo basato sul possesso palla. Il Catanzaro ha mantenuto l’ossatura della squadra e aggiunto qualche innesto mirato: l’obiettivo minimo è tornare in zona playoff, ma con la giusta continuità i giallorossi potrebbero anche ambire a qualcosa in più.



Anche il Cesena rientra nel lotto delle outsider. I romagnoli, sostenuti da una nuova proprietà nordamericana, sono reduci da uno “strepitoso campionato dell’anno scorso” concluso ai playoff. Dopo aver stupito tutti da neopromossi, il Cesena è chiamato a confermarsi ad alti livelli.



In panchina c’è una novità: è arrivato Michele Mignani, artefice della promozione del Bari in B nel 2022 e tecnico di esperienza. La società bianconera ha investito per puntellare la rosa, e l’entusiasmo in città è alle stelle. Bisoli ritiene che il Cesena abbia costruito un’ottima squadra, “che deve lottare minimo per i playoff”.



I primi turni hanno confermato la competitività dei bianconeri, capaci ad esempio di andare a vincere a Marassi contro la Sampdoria. Con la spinta del pubblico del Manuzzi e i rinforzi arrivati (tra cui alcuni prospetti interessanti dal mercato estero), il Cesena può ambire a inserirsi stabilmente nelle prime otto posizioni.



Tra le possibili sorprese c’è chi, fino a pochi mesi fa, lottava per non retrocedere ma ora potrebbe togliersi soddisfazioni: è il caso del Frosinone. Retrocesso dalla A nel 2024 e reduce da una salvezza sofferta l’anno scorso (ottenuta ai playout con Bianco in panchina), il club ciociaro ha vissuto cambiamenti significativi.



L’allenatore Paolo Bianco ha accettato la sfida di guidare il Monza, e anche il direttore sportivo Angelozzi ha lasciato il club. Il presidente Stirpe ha quindi dovuto rifondare lo staff tecnico: la scelta è ricaduta su Massimiliano Alvini (ex Perugia e Cremonese), anche se le ambizioni immediate rimangono un’incognita.



Molto dipenderà dal rendimento iniziale: se il nuovo Frosinone troverà presto un’identità, ha comunque la base per stare lontano dai bassifondi e magari provare a inserirsi nella corsa playoff (come suggerito anche dall’ex DS Giannitti, fiducioso sulle mosse di mercato gialloazzurre). Di certo, dovrà ritrovare continuità per evitare i black-out della scorsa stagione, quando una serie negativa di sei gare senza vittorie fece sprofondare la squadra in zona playout.



A completare il quadro delle aspiranti outsider troviamo un quartetto di club che probabilmente firmerebbero per un campionato tranquillo, ma che al tempo stesso sognano di agganciare il treno playoff se tutto girasse per il verso giusto.



Si tratta di Modena, Mantova, Reggiana e Südtirol. Il Modena, dopo un 2024/25 di metà classifica, ha mantenuto l’ossatura e aggiunto qualche innesto: mister Paolo Bianco lo scorso anno (prima di passare al Frosinone) ha gettato basi solide, e la squadra canarina ha dimostrato di poter mettere in difficoltà anche le “grandi” (emblematico il recente 3-0 rifilato al Bari).



Con un po’ di continuità, i gialloblù di coach Sottil (subentrato in estate) possono ambire a una posizione di vertice nella parte sinistra della classifica. Il Mantova è alla seconda stagione in B dopo il ritorno e già l’anno scorso ha centrato una salvezza anticipata, mostrando un gioco coraggioso e propositivo.



La cosiddetta “ipno-zona” di mister Davide Possanzini – un possesso palla ipnotico e rischioso – è stata considerata una delle proposte tattiche più interessanti della cadetteria. I virgiliani hanno una chiara identità di gioco e puntano a confermarsi: se riusciranno a capitalizzare meglio le occasioni, potrebbero togliersi qualche sfizio in più della semplice salvezza.



La Reggiana, dopo la miracolosa permanenza ottenuta ai playout con Mister Dionigi, probabilmente punterà soprattutto a “consolidare la categoria”. Gli emiliani hanno un budget inferiore rispetto alle big, ma stanno costruendo con intelligenza (hanno ringiovanito la rosa e preso alcuni elementi promettenti, anche in prestito da club di A). Se dovessero ripetere l’ottima organizzazione difensiva mostrata nel finale della scorsa stagione, potrebbero viaggiare a metà classifica senza troppe ansie.



Discorso analogo per il Südtirol: la squadra altoatesina, rivelazione di due campionati fa con Bisoli in panchina, ha confermato la categoria anche l’anno scorso e punta a una stagione di metà classifica. In estate c’è stato l’avvicendamento in panchina (via Bisoli, dentro Stefano Vecchi), ma la società biancorossa continua nel suo progetto di crescita graduale. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma se dovesse presentarsi l’opportunità di lottare per un posto playoff, il Südtirol cercherà di farsi trovare pronto.



Infine, una menzione per la Juve Stabia, protagonista di un campionato scorso ben al di sopra delle aspettative. Da neopromossa, la formazione campana allenata da Guido Pagliuca si è addirittura affacciata ai piani alti nella prima metà del torneo 2024/25, cavalcando l’entusiasmo e proponendo un calcio offensivo che ha sorpreso molti avversari.



Quest’anno le “Vespe” ci riprovano sotto la guida del nuovo tecnico Ignazio Abate. L’obiettivo realistico del club resta la permanenza in B, ma misurare nuovamente le proprie ambizioni dopo un exploit così esaltante sarà interessante. Se Abate riuscirà a dare continuità al lavoro di Pagliuca, la Juve Stabia potrebbe rivelarsi ancora una volta una mina vagante, capace di togliere punti pesanti a chiunque.



Va sottolineato che la Serie B è da sempre terreno di sorprese: come ricorda Bisoli, ogni stagione qualche outsider riesce a mettere in difficoltà le grandi favorite.



L’equilibrio regna sovrano e spesso la differenza la fa la lunghezza e compattezza della rosa nei momenti clou (il campionato “si deciderà ai primi di marzo”, afferma lo stesso Bisoli, evidenziando l’importanza di arrivare a primavera con un gruppo forte e coeso). Per gli appassionati, ciò si traduce in spettacolo e incertezza fino alle battute finali: un motivo in più per seguire da vicino l’evolversi della stagione.



La battaglia salvezza

Se nella parte alta della classifica c’è abbondanza di candidature, in coda si preannuncia una lotta serratissima per la salvezza. Le quattro neopromosse dalla Serie C sono consapevoli delle insidie del salto di categoria e in estate si sono attrezzate per evitare un immediato ritorno tra i dilettanti. L’Avellino, tornato in B dopo 7 anni, ha operato una vera e propria rivoluzione in organico, segnale della chiara volontà di mantenere la categoria (e magari qualcosa di più).



Gli irpini di mister Raffaele Biancolino hanno ingaggiato diversi giocatori di prospettiva dalle squadre di A (come Milani e Crespi dalla Lazio) e un attaccante di esperienza come Andrea Favilli dal Genoa, oltre a ottenere giovani in prestito (Daffara dalla Juventus U23).



Si parla persino di sogni proibiti di mercato, il nome di Simone Pafundi, gioiellino dell’Udinese poi andato alla Sampdoria, è circolato come obiettivo ambizioso, a testimonianza di quanto l’Avellino punti a costruire una rosa competitiva.

Altre neopromosse si sono mosse con intelligenza: il Padova, vincitore della Serie C girone A, è stato tra i più attivi, assicurandosi rinforzi importanti in prestito da club maggiori (il centrocampista Harder dalla Fiorentina, il difensore Villa dalla Juventus) e pescando elementi di categoria come Paolo Ghiglione dalla Salernitana.



Anche il Pescara, tornato in B via playoff dopo quattro anni, ha cambiato guida tecnica (via Zeman/Baldini, dentro Vincenzo Vivarini) e cercherà di sfruttare il mix di giovani e senatori per centrare la salvezza anticipata. Gli abruzzesi sono un club dal passato importante (una decina d’anni fa erano in Serie A) e potrebbero avere qualcosa in più in termini di esperienza rispetto alle altre matricole.



La Virtus Entella, infine, riabbraccia la B dopo quattro stagioni e lo fa con entusiasmo e voglia di restarci: la squadra di Chiavari ha confermato il tecnico Volpe e ha puntellato l’ossatura con alcuni elementi di categoria, sapendo che servirà compattezza per lottare punto a punto con le rivali dirette.

Oltre alle neopromosse, nella bagarre salvezza potrebbero ritrovarsi anche alcune formazioni già presenti l’anno scorso che partono con l’unico obiettivo di evitare i playout. Incredibile a dirsi, una di queste è la blasonata Sampdoria.



I blucerchiati, che solo nel 2021 militavano in Serie A, hanno vissuto un incubo sportivo la scorsa stagione, salvandosi in Serie B solo grazie a un drammatico playout contro la Salernitana e alle vicende extra-campo del Brescia. Dopo aver rischiato di conoscere per la prima volta l’onta della Serie C, la Samp riparte con l’intento primario di lasciarsi alle spalle la zona retrocessione.



Il nuovo management, guidato dal CEO Jesper Fredberg (ex Anderlecht) e dall’allenatore Massimo Donati, ha parlato chiaro: niente proclami di immediata risalita, ma focus sul costruire basi solide per il futuro. La proprietà ha imposto un ridimensionamento dei costi: molti giocatori di alto ingaggio (come Coda, Tutino, La Gumina) sono stati messi sul mercato per alleggerire il monte stipendi. “Vogliamo costruire una squadra stabile, con giocatori che possano dare continuità”, ha dichiarato Fredberg, sottolineando la necessità di massimizzare le risorse disponibili.



Tradotto: la Sampdoria 2025/26 sarà una squadra giovane e affamata, ma con aspettative ridimensionate. L’avvio stentato (due sconfitte nelle prime due gare) ha già irritato la tifoseria esigente di Genova, oltre 20mila abbonati che speravano in ben altro inizio, ma come ha ricordato Bisoli “ogni partita di B è difficile e se non sei pronto puoi incappare in due sconfitte di fila”.



Per Donati e i suoi ragazzi l’imperativo è dunque trovare presto risultati per allontanare i fantasmi di un altro incubo. La piazza resterà calorosa ma al tempo stesso pressante: la permanenza in B va conquistata sul campo settimana dopo settimana.



Attenzione anche ad alcune “veterane” della categoria che non possono permettersi cali di tensione. Lo scorso campionato insegna che nomi illustri e storia non bastano a salvarsi: il Brescia, in caduta libera e alle prese con problemi societari, è addirittura fallito ed è scomparso dalla categoria, mentre la Salernitana, scesa dalla A con ambizioni di risalita, è precipitata direttamente in C al termine di un torneo sciagurato.



Nessuno è immune dai guai in Serie B. Perciò club come Reggiana (salva per pochissimi punti l’anno scorso), o la stessa Carrarese (12ª nel 2024/25 da neopromossa, ma consapevole che il secondo anno può nascondere insidie), dovranno battagliare per ogni punto.

La Carrarese di mister Calabro, in particolare, proverà a ripetere l’ottima stagione passata con la forza del gruppo e l’entusiasmo di una piccola realtà che si è consolidata in Serie B. Il Mantova e il Sudtirol, come detto, partono più tranquille grazie alla salvezza anticipata ottenuta la scorsa annata, ma sanno di non poter abbassare la guardia: hanno organici equilibrati, ma se dovessero incappare in serie negative rischierebbero di venire risucchiate nei bassifondi.



In definitiva, la lotta per non retrocedere si preannuncia avvincente quasi quanto quella per la promozione. Ogni stagione di Serie B presenta scenari inattesi e anche nel 2025/26 i verdetti potrebbero decidersi all’ultima giornata.



La speranza dei tifosi di tutte queste squadre è di poter festeggiare il proprio obiettivo in primavera, sia esso la promozione in paradiso o la salvezza dalla caduta agli inferi. Campionati così combattuti e incerti non a caso attraggono l’attenzione degli appassionati anche al di fuori dei confini nazionali.



Insomma, prepariamoci a mesi di emozioni: la Serie B 2025/26 ha tutte le premesse per regalare equilibrio, sorprese e battaglie su ogni campo fino all’ultimo minuto. Non resta che attendere il verdetto del campo, unico giudice in grado di dirci chi potrà brindare alla promozione e chi dovrà invece mestamente salutare la categoria con la retrocessione.