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Andreazzoli e l’Empoli, amore senza tempo: "Lì anni bellissimi, che fortuna allenare in A"

Andreazzoli e l’Empoli, amore senza tempo: "Lì anni bellissimi, che fortuna allenare in A"TuttoB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 17:00Empoli
Angelo Zarra

Aurelio Andreazzoli è tornato a parlare di Empoli in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, raccontando aneddoti e ricordi legati alla sua esperienza azzurra. Tutto nacque da una telefonata di Fabrizio Corsi, arrivata in un momento particolare: "Quasi mi disturbò… stavo in bicicletta. Però mi piaceva l’idea di poter applicare in Serie A quello che facevo nei dilettanti. È stata una fortuna. A Empoli ho passato anni bellissimi".

Nel tempo ad Andreazzoli è rimasto addosso anche un soprannome affettuoso, “nonno”, che lui accoglie con il sorriso: "Non mi ricordo come nacque. Bennacer prima di andare al Milan mi mandò un messaggio molto bello chiamandomi così, non so se era la prima volta. L’ho sempre trovato un soprannome carino. Sono un buono e credo di aver aiutato tanti ragazzi a crescere. Asllani, Ricci, Baldanzi e compagnia".

Non solo calciatori: ad Empoli è passato anche un certo Antonio Conte, curioso di vedere da vicino il lavoro del tecnico azzurro: "Partì da Torino alle sei di mattina per evitare il traffico del primo maggio. Rimase tre giorni con noi, pranzando con la squadra come fosse uno dello staff. Ci eravamo già incontrati a Coverciano: lui aveva preso una stanza e mi aveva invitato a fare due chiacchiere. Io, lui e i nostri figli. Condividemmo schemi, idee e valori".