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Cosenza, Gemmi: "Stupire deve far parte del nostro DNA. Il campo dirà chi siamo"

Cosenza, Gemmi: "Stupire deve far parte del nostro DNA. Il campo dirà chi siamo"TuttoB.com
Gemmi
venerdì 9 settembre 2022, 10:18Cosenza
di Marco Lombardi

Intervenuto in conferenza stampa, Roberto Gemmi, ds del Cosenza, ha fatto il punto in casa rossoblù dopo la fine della sessione estiva di mercato: “Stupire deve far parte del DNA della squadra e fa parte del mio modo di pensare. Se ci riusciremo o no, sarà il campo a decidere. Sono navigato, siamo felici di questo buon inizio ma non determinerà quello che sarà e saremo.

Con Angelo Corsi parlo spesso e molto. È un ragazzo che qui ha dato molto. Lui è in una fase della carriera e della vita nella quale dovrà decidere del suo futuro a breve e lungo termine. Gli ho aperto tutte le strade possibili. Ha bisogno del suo tempo e gli lasceremo tutto il tempo che gli serve per decidere che percorso vuole fare, anche per la stima nei suoi confronti. Per quanto riguarda Kongolo, in questa finestra di mercato nazionale, non ha trovato collocazione, perché ha avuto forse poco spazio. Ma se non va via non è un problema. Capita che giocatori che sembrava dovessero andar via poi sono diventati protagonisti.

Per Zilli e Florenzi non ci sono mai state richieste ufficiali, al più qualche sondaggio - continua Gemmi, come riporta tifocosenza.it -. Poi non hanno affondato perché io avevo fatto capire di non essere ricettivo. Sono due giocatori straordinari e vanno anche un po’ protetti, sono dei 2002 e devono fare il loro percorso. Quando avranno sul mercato una consistenza importante, mi fermerò a parlare e dare aperture a questi sondaggi. Ma prima delle richieste ufficiali, qualcosa ancora la devono dimostrare, e lo faranno. Zilli ha avuto pochi minuti? Avrà il suo spazio, perché è un giocatore forte.

È presto per darci una collocazione. Abbiamo giocato tre partite a campionato aperto e questo può aver dato indicazioni errate per tutte le squadre. Il campo dirà chi siamo, con grandissima umiltà ma con la voglia e il dovere di stupire. Averlo sempre in testa, poi vedremo se ne siamo capaci.

Il mio rinnovo? C’è sempre tempo per parlarne. Per me non è mai stato un elemento fondamentale per lavorare per gli anni successivi. Io lavoro sempre per cercare di creare valore. Noi abbiamo preso 16 giocatori, ma l’importante è come. Tre li abbiamo presi in prestito secco con valorizzazioni altissime, due in prestito con obbligo di riscatto facilmente raggiungibile, quindi quasi a titolo definitivo. Quattro con opzioni di riscatto e controriscatto consistenti. E sette definitivi. Il primo giocatore del mercato aperto lo ha preso il Cosenza, un segnale al quale tenevo e che non eravamo obbligati a fare”.