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CorSport - Caso Brescia, le motivazioni non danno scampo a Cellino: smontata la tesi della "truffa subita"

CorSport - Caso Brescia, le motivazioni non danno scampo a Cellino: smontata la tesi della "truffa subita"TuttoB.com
Cellino
ieri alle 11:31Brescia
di Marco Lombardi

Come riporta Tullio Calzone sul Corriere dello Sport, contro ogni previsione sulla tempistica, sono già state depositate le motivazioni della sentenza che ha inflitto 8 punti di penalizzazione al Brescia, di cui 4 da scontare nella stagione appena conclusa, con conseguente retrocessione diretta in Serie C.

Il cuore della sentenza: Irpef e Inps non versati, crediti inesistenti.

Il TFN ha respinto tutte le eccezioni presentate dai legali di Massimo Cellino, che avevano depositato una memoria difensiva di oltre 70 pagine. Al centro della decisione, la mancata corresponsione delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per il periodo novembre 2024 – febbraio 2025, per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro.

Il tentativo del club lombardo di compensare i debiti con crediti d’imposta acquistati dal gruppo Alfieri SPV srl, poi risultati inesistenti e comunque inutilizzabili, ha aggravato ulteriormente la posizione della società. Per i giudici federali - continua Calzone - il Brescia aveva tutti gli strumenti per verificarne la validità prima di procedere.

LE MOTIVAZIONI - I giudici del TFN, presieduti da Carlo Sica, hanno smontato punto per punto la tesi della “truffa subita” sostenuta dal Brescia, riconoscendo la piena correttezza dell’operato della Covisoc e del procuratore Giuseppe Chinè. È stato inoltre ribadito - evidenzia Calzone sul Corriere dello Sport - il principio già sancito nel caso Taranto: ogni violazione – Irpef e Inps – viene considerata separatamente e sanzionata con 2 punti di penalizzazione ciascuna.