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Spezia, Alvini in bilico e quel precedente con Italiano che fa ben sperare. Ma serve la svolta
Nonostante la partenza da incubo, solo un punto in cinque gare, in casa Spezia si continua a dare fiducia a Massimiliano Alvini in panchina anche se il tempo stringe e serve una svolta immediata prima che la classifica si faccia ancora più difficile di quanto non sia attualmente. Ma c’è un precedente che fa ben sperare il tecnico.
Nel 2019 infatti lo Spezia, dopo sette gare di Serie B, si trovata a un passo da baratro: appena quattro punti in classifica, una pesante sconfitta contro il Trapani per 4-2 al Picco (con contestazione della tifoseria) e la posizione di Vincenzo Italiano più traballante che mai. Allora come oggi la società – con allora Guido Angelozzi in cabina di regia – ebbe la forza di difendere il tecnico e confermarlo nonostante le pressioni e un’altra sconfitta casalinga (0-1 contro il Brescia che sarà anche il prossimo avversario di Alvini). Una scelta che premiò gli Aquilotti che svoltarono a Pescara, con una vittoria firmata dal poco atteso Gudjohnsen, che fece svoltare la stagione fino alla conquista della storia promozione in Serie A.
Macia ha deciso di intraprendere lo stesso cammino di Angelozzi a distanza di quattro anni, sperando magari in un epilogo simile, ma già contro il Brescia servirà vedere in campo qualcosa di diverso. L’avversario non è dei migliori da incontrare in questo periodo dall’alto dei suoi tre risultati utili consecutivi e di una difesa che finora non ha concesso nulla agli avversari, ma la quinta sconfitta di fila potrebbe far vacillare ulteriormente la dirigenza anche se all’orizzonte non si vedono molti allenatori che possano far fare un salto di qualità in avanti.
Nel 2019 infatti lo Spezia, dopo sette gare di Serie B, si trovata a un passo da baratro: appena quattro punti in classifica, una pesante sconfitta contro il Trapani per 4-2 al Picco (con contestazione della tifoseria) e la posizione di Vincenzo Italiano più traballante che mai. Allora come oggi la società – con allora Guido Angelozzi in cabina di regia – ebbe la forza di difendere il tecnico e confermarlo nonostante le pressioni e un’altra sconfitta casalinga (0-1 contro il Brescia che sarà anche il prossimo avversario di Alvini). Una scelta che premiò gli Aquilotti che svoltarono a Pescara, con una vittoria firmata dal poco atteso Gudjohnsen, che fece svoltare la stagione fino alla conquista della storia promozione in Serie A.
Macia ha deciso di intraprendere lo stesso cammino di Angelozzi a distanza di quattro anni, sperando magari in un epilogo simile, ma già contro il Brescia servirà vedere in campo qualcosa di diverso. L’avversario non è dei migliori da incontrare in questo periodo dall’alto dei suoi tre risultati utili consecutivi e di una difesa che finora non ha concesso nulla agli avversari, ma la quinta sconfitta di fila potrebbe far vacillare ulteriormente la dirigenza anche se all’orizzonte non si vedono molti allenatori che possano far fare un salto di qualità in avanti.
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