Avellino, Insigne: "Vado avanti per la mia strada. Conta solo questa maglia"
La vittoria sulla Reggiana porta la firma e il sorriso di Roberto Insigne. Un gol che pesa, soprattutto perché è il primo con la maglia dell'Avellino dopo dieci anni: una stretta al passato e uno slancio verso ciò che verrà. In sala stampa l’attaccante ha messo ordine tra emozioni e obiettivi, con la lucidità di chi sa come si attraversano le onde.
Sulle critiche post-Pescara, nessuna polemica: “Non le ho lette, non le ho percepite, ma fanno parte del mestiere. Io vado avanti per la mia strada e cerco di dare il massimo per questa squadra e questa società”. Parole misurate, la rotta tracciata.
Il “vero Insigne”? Lui alza la mano solo per il lavoro: “Sono venuto qui per dare il massimo. Se quello visto oggi è il vero Insigne, non lo so. Sono contento della prestazione, ma anche a Pescara avevo fatto bene. Per il bene del gruppo giocherei pure in porta”. Spirito di sacrificio, prima ancora che estetica: l’io al servizio del noi.
C’è spazio anche per un abbraccio che racconta molto del presente: quello con il mister. “Dalla prima telefonata estiva mi ha colpito. Quando parla arriva a tutti. In settimana ci trasmette tanto e noi cerchiamo di seguirlo in toto”. Un legame che si vede in campo, tra indicazioni e ripartenze.
Sul campionato, nessuna fuga in avanti: “Vittoria importante, sì, ma dobbiamo guardare partita dopo partita. La Serie B è un campionato strano, pazzo, folle. A maggio vedremo dove potremo arrivare”. Piedi per terra, testa al prossimo impegno.
Capitolo ruolo: massima disponibilità. “Non sono all’altezza di chiedere al mister dove giocare. C’è stima reciproca, decide lui”. Intanto, lo sguardo è anche sui compagni d’attacco: “Con Tutino c’è tanta voglia, è entrato benissimo e sta meglio. Speriamo torni al top il prima possibile, come Favilli, Patierno e D’Andrea”.


