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RdC - Ascoli e retrocessione, parla Destro: "Giorni amari, ma risorgeremo"

RdC - Ascoli e retrocessione, parla Destro: "Giorni amari, ma risorgeremo"TuttoB.com
Destro
venerdì 17 maggio 2024, 09:32Ascoli
di Marco Lombardi

"Ascoli e retrocessione, parla Destro: 'Giorni amari, ma risorgeremo'", titola il Resto del Carlino. 

Ha vinto un campionato in bianconero e oggi dice ai tifosi: "Tranquilli, ci siamo sempre rialzati". 

Ha vinto con la maglia dell’Ascoli un campionato di Serie B con Mister Vujadin Boskov in panchina e poi cinque stagioni in Serie A diventandone il capitano. Flavio Destro ha davvero scritto una delle più belle pagine della storia ultracentenaria del Picchio di cui è stato anche allenatore della Primavera e della prima squadra in Lega Pro. Da difensore centrale ha totalizzato 142 presenze realizzando anche due gol e pur essendo nato a Rivoli nel 1962 è ormai ascolano doc.

Mister Destro, come sta vivendo questi giorni?

"Molto male perché questa è una città che vive di calcio e in giro c’è tanta delusione mista alla preoccupazione sul futuro. Ho visto quasi tutte le partite dell’Ascoli e davvero abbiamo buttato via un sacco di punti quando ne sarebbero bastati tre in più per salvarsi tranquillamente. Un’annata storta dove l’unica nota positiva sono stati i tifosi che non hanno mai mollato facendo registrare numeri che neanche le grandi protagoniste della serie B hanno totalizzato in termini di presenze in casa e fuori".

La sua ultima esperienza in bianconero fu sulla panchina di una squadra che aveva già cambiato due allenatori: c’era lo stesso clima di oggi?

"L’Ascoli era retrocesso in Serie C e la società si affidò prima a Rosario Pergolizzi e poi a Bruno Giordano. Fu un anno davvero complicato perché la società era in difficoltà e le prospettive non erano rosee. Quando il 6 febbraio del 2014 il presidente Bellini rilevò la società da Tribunale dopo il fallimento mi chiamò subito e non potevo certo dire di no. Si respirava aria di rinascita, c’erano belle prospettive e una solidità economica che faceva ben sperare. Raccogliemmo 31 punti, ma poi dovemmo scontare una penalizzazione di 7 punti e fortunatamente non erano previsti né play-out, né retrocessioni, per la ristrutturazione della Lega Pro. Alla fine andò tutto bene".

Cosa si sente di dire agli ascolani che ora sono pieni di dubbi sul futuro?

"Sono qui da 40 anni e la storia dell’Ascoli è fatta di pagine esaltanti ma anche di amare delusioni e retrocessioni. Ci siamo sempre rialzati, anche più forti di prima perché la sofferenza poi ti rende più coraggioso. Sono convinto che si ripartirà subito alla grande proprio grazie al calore dei tifosi che ora devono compattarsi e prepararsi a sostenere la squadra in Serie C. Non c’è altro modo se non rialzarsi e reagire subito" [...]. 

 

 

 

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